I finanzieri del gruppo Olbia, con il supporto dei colleghi della compagnia di Tempio Pausania, hanno sequestrato immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, nell’ambito di un’indagine su una presunta bancarotta fraudolenta. Gli immobili, appartenenti a uno dei soci di un’azienda di ricambi auto, sarebbero stati ceduti a un prezzo significativamente inferiore a quello di mercato a due società amministrate dallo stesso commercialista. Secondo quanto emerso dalle indagini, la cessione sarebbe stata una simulazione, poiché il socio fallito è rimasto nella disponibilità dei beni senza aver percepito alcuna somma. L’inchiesta ha portato all’emissione di misure cautelari personali nei confronti di un imprenditore di Olbia, che è stato sottoposto al “divieto di esercitare uffici direttivi nelle persone giuridiche e nelle imprese” e al “divieto di esercitare la professione di commercialista”. I provvedimenti sono stati emessi dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, nell’ambito di un’inchiesta in materia fallimentare con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, ancora in corso.












