Assemini, furti dentro le case e nei negozi: non si arresta l’escalation di violenza in città e, tra atti vandalici e macchine rubate, questa notte i ladri hanno fatto visita a una attività aperta da poco. Un negozio di fiori e bomboniere depredato, la rabbia dei proprietari: “Stanotte ci hanno rubato non solo oggetti, ma hanno provato a rubare la serenità che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro”.
Hanno forzato la porta del negozio situato in via 2 Agosto, “il luogo che con tanto impegno e sacrificio stiamo costruendo passo dopo passo.
Per una nuova attività è un colpo durissimo, che lascia amarezza e rabbia… ma non ci spezzerà. La nostra passione, i nostri sogni e l’amore che mettiamo in ogni fiore sono più forti di qualsiasi serratura forzata.
Da oggi andremo avanti con ancora più determinazione, perché i sogni, quando sono veri, non si fermano davanti a nulla” spiegano i proprietari attraverso i social. “In questo messaggio, oltre alla comprensibile e legittima amarezza, c’è la risposta migliore: la forza e la determinazione che trasformano le difficoltà in stimoli e permettono la realizzazione dei grandi progetti” commenta il consigliere Diego Corrias.
“Una considerazione generale però è necessaria e dovuta da parte di chi, come me, siede in un consiglio comunale.
Senza evocare lo spauracchio della sicurezza, molto di moda, l’esercito nelle strade, il pugno duro e il contorno di slogan colorati, una cosa è certa: “Forza”, “determinazione”, “entusiasmo” per un’attività di impresa dovrebbero essere dedicate a sfide commerciali, alla crescita, a migliorare il proprio servizio o prodotto. Non è normale anche si debbano impiegare invece per difendersi e reagire a vandalismo, delinquenza, inciviltà. Non è normale che debbano essere impiegate energie per cose che dovrebbero essere acquisite e garantite: l’integrità del proprio negozio e la sicurezza delle proprie cose.
> A tutto questo invece (e questo è altrettanto anormale) ci abituiamo ogni giorno di più. Non solo ad Assemini. Su questo, su come restituire quella tranquillità a chi vuole solo lavorare in pace, si dovrebbero interrogare prima di tutto i consigli comunali, le giunte, i sindaci. Lo dico a me stesso prima di tutto. Perchè alla amarezza non si aggiunga la sensazione peggiore: quella di abbandono da parte dell’istituzione più vicina”.












