Eolico e rinnovabili in Sardegna, c’è chi porta avanti la battaglia legata all’assalto del cosiddetto “green, soprattutto legato alle pale nel mare dell’Isola. Marcello Corrias, consigliere comunale di Sardegna 2020, ha aperto un incontro dibattito sul tema, al T Hotel, con i giornalisti Sandro Angioni e Mauro Pili: “Le emergenze su Cagliari? Ci sono, con tanto di progetti. Si chiamano Sardegna 1, Sardegna 2, Nora Energia uno e due. Ognuno contiene trentacinque pale a testa alte trecento metri. Quindi, succede che da qualunque punto uno si metta, dalla Sella del Diavolo, Poetto, Giorgino, Pula, le vedrai sempre. Cagliari da città turistica a industriale, rischio che corre, la gente non verrà più. Ce ne sono in tutto il nostro mare, oltre a Golfo degli Angeli”, afferma Corrias.
Che fare? “C’è la legge Pratobello, contiene una norma che potrebbe fare si sì che la regione blocchi queste progettazioni e evitare che isola diventi terra di conquista. Todde deve tenerne conto o le ricadute per lei saranno tragiche. Penso che più di due anni non può durare una Giunta che non tiene conto della volontà popolare. Le pale eoliche che vogliono mettere sono troppe, distruggono il patrimonio identitario della Sardegna. Nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, la gente non verrà più a visitarli”. E Corrias lancia anche quello che lui stesso definisce come un paradosso: “Possono dare la corrente gratis più 1500 euro a testa a ogni sardo”. Tanto, chi arriva qui per speculare “guadagnerà così tanto che quei soldi saranno briciole. La nostra priorità resta quella di fermarli, non possiamo fare come la Saras”. Cioè? “Ci siamo rovinati la costa occidentale della Sardegna per pagare la benzina più cara degli altri”.









