Finalmente una buona notizia in campo medico. Infatti, attraverso una “super” risonanza magnetica combinata con un macchinario che emette ultrasuoni ad altissima intensità, focalizzandoli in un punto, è possibile “bruciare” con precisione le cellule maligne, in modo non invasivo e con l’assenza quasi totale di effetti collaterali. Una procedura simile fino a qualche anno fa era qualcosa soltanto presumibile. Mentre nel giro di tre anni sarà applicabile. Per ora, purtroppo ancora non è possibile utilizzarla, perché per i prossimi tre anni gli esperti valuteranno la sua funzionalità con tre progetti sperimentali. Il tutto per valutare alcuni aspetti fondamentali, in particolare: lo studio diagnostico, la sicurezza, la tollerabilità, il comfort, il costo-efficacia di questo tipo di studio, la capacità della risonanza nell’individuare i danni procurati al fegato dai farmaci chemioterapici e l’utilizzo degli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità nel trattamento dalle metastasi ossee e del dolore. L’innovativo macchinario Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound) è inoltre in grado di registrare gli aspetti di funzionamento degli organi. Secondo gli specialisti, dal cervello si potranno vedere le reazioni delle diverse aree al dolore e monitorarne l’intensità. Sarà inoltre possibile studiare le alterazioni che gli organi vitali, fegato e cuore, subiscono a causa della tossicità dei chemioterapici e di correggere eventualmente i dosaggi prima che si verifichi qualche danno permanente.
(Fonte: www.italiaora.net)













