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Archeologia e sviluppo, Sassari punta su Montalè e Monte d’Accoddi

Via a un nuovo progetto di didattica in attesa della decisione dell’Unesco

di Redazione Cagliari Online
26 Febbraio 2025
in sardegna

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Archeologia e sviluppo, Sassari punta su Montalè e Monte d’Accoddi

Riprende quota l’ipotesi che la necropoli di Montalè rientri tra i monumenti tutelati dall’Unesco come Patrimonio mondiale. A rilanciare l’idea è il Comune di Sassari col Cesim, il Centro Studi Identità e Memoria. Archeologi ed esperti hanno effettuato nuovi sopralluoghi nella domus de janas ai margini dell’abitato di Li Punti, a sette chilometri da Sassari: l’auspicio è che inserire il sito tra quelli tutelati dall’Unesco consenta di reperire le risorse necessarie per restaurare e rendere fruibile un monumento dalle caratteristiche peculiari, che concorre a raccontare il dinamismo del territorio nel corso della rivoluzione agraria del Neolitico.

Il sito

La domus de janas di Montalè è scavata in un basso banco calcareo, con un pozzetto che conduce a un’anta priva del soffitto originario. La cella centrale quadrangolare è circondata da sette celle a raggiera. Nelle pareti del vano principale sono presenti decorazioni in bassorilievo, cornici e lesene che delimitano spazi quadrangolari ai lati delle celle secondarie, dove sono presenti sei protomi taurine con corna semilunate e testa rettangolare o trapezoidale. Uno dei portelli è sovrastato da un corno taurino con un motivo semilunato “a barca”. Si tratta di decorazioni piuttosto rare, rispetto alla vastità del patrimonio ipogeico si qui rinvenuto.

L’attesa

Il rilancio dell’inserimento di Montalè tra i beni da tutelare avviene mentre si attende che l’Unesco accolga la candidatura del sito Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale, per cui si è messa in moto la Rete dei Comuni delle Domus de Janas, aggregazione di 60 amministrazioni locali sarde affiancata dal Cesim. L’associazione ha accompagnato i Comuni lungo il percorso che, sotto l’egida del Ministero della Cultura, nel 2025 potrebbe conoscere il lieto fine: il prossimo luglio a Sofia il Comitato del Patrimonio mondiale farà la sua scelta.

Il ruolo di Sassari

Unica candidatura italiana per il 2025, quella del sito “diffuso” costituito dal vasto patrimonio ipogeico isolano vede Sassari protagonista: oltre alle 3500 tombe catalogate, sono candidati anche il villaggio fortificato di Monte Baranta a Olmedo, il dolmen di Sa Coveccada a Mores e l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi a Sassari.

L’unicum di Monte d’Accoddi

Situato in una piana non distante dal mare, Monte d’Accoddi è un monumento unico in tutto il Mediterraneo occidentale. La sua struttura imponente ricorda le ziqqurat mesopotamiche del III millennio a.C. L’Altare di Monte d’Accoddi aveva la funzione di luogo alto: probabilmente le comunità prenuragiche si riunivano lì per compiere riti legati alla fertilità. L’edificio conservò tale funzione religiosa di “villaggio-santuario” sino al 1800 a.C.

Il progetto didattico

Punta sulla valorizzazione, la promozione e l’educazione al patrimonio anche il progetto di didattica elaborato dal settore Cultura del Comune di Sassari col Museo Nazionale “Giovanni Antonio Sanna”, che sarà incentrato sul rapporto tra scuola, museo e territorio. «Le scuole cittadine potranno vivere una nuova esperienza didattica grazie al progetto Raccontando la nostra preistoria, tra vetrine e monumenti», afferma l’archeologa Domenica Lissia, promotrice dell’iniziativa e responsabile dei servizi educativi della Rete culturale civica Thàmus. «I due percorsi didattici dedicati a diverse fasce d’età saranno coerenti ai programmi scolastici e con differenti modalità ludico-operative – spiega – si parte dal Museo Sanna e si chiude a Monte d’Accoddi e Montalè». 

L’ambizione

«Da tempo l’archeologia ha fatto emergere un tesoro sotterraneo e ha riscritto la storia delle civiltà che hanno abitato o che sono transitate nel nostro territorio», riflette il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia. «La notorietà di questi beni, la loro rilevanza culturale, la loro importanza storica e il loro potenziale indotto non sono coerenti al loro valore», prosegue. «Scongiuriamo a ogni costo il rischio di un’ennesima occasione mancata per sviluppare il segmento turistico fondato sulla valorizzazione del patrimonio culturale», conclude Mascia.

«Investiamo sulla divulgazione culturale e sulla promozione di un patrimonio di cui il nostro territorio conserva abbondanti tracce, che meritano di essere valorizzate di più e meglio», sottolinea l’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni. «Vogliamo innescare un processo virtuoso – insiste – che consenta alla città di ritagliarsi uno spazio di primo piano nei circuiti del turismo culturale».

Tags: sassari
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