L’odissea di Aquarius, nel Mediterraneo con 141 migranti a bordo, si conclude per il meglio questa sera a Malta, l’isola che finora aveva puntato i piedi nei confronti dell’arrivo di stranieri irregolari. La mediazione della Ue ha avuto successo. Nel tardo pomeriggio è stata raggiunta un’intesa sulla destinazione finale dei migranti issati a bordo della nave noleggiata da Sos Méditerranée, e gestita con Medici Senza Frontiere. Il premier maltese Muscat incassa una garanzia sostanziale, e così La Valletta rompe gli indugi e concede l’attracco alla onlus che nessuno voleva a mano (anche i governi di Spagna, Francia e Regno Unito, a livello di dichiarazione d’intenti si erano resi indisponibili a concedere un molo tout court).
In cambio Malta dovrà svolgere un ruolo di mero appoggio tecnico, “accorda il permesso di entrare in porto, pur non avendo l’obbligo giuridico di farlo“, ma il carico sarà distribuito altrove. Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo e Portogallo sono le destinazioni. I governi hanno accettato di farsi carico di una quota dei chiedenti asilo presenti. Un numero relativamente modesto se confrontato con i volumi che l’Italia da sola (che è fuori da questo giro) ha preso in carico dall’inizio dell’anno. Sono 19.259 gli irregolari sbarcati sulle nostre coste da gennaio a oggi, secondo dati del Viminale, dei quali 12.116 provenienti dalla Libia.
IL VIMINALE. Al momento dell’annuncio dell’accordo, Aquarius era ferma al largo nel Mediterraneo centrale, da 48 ore in attesa di ricevere semaforo verde, essendo stati respinti da tutti gli interlocutori interpellati volta per volta. Esprime soddisfazione il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per la soluzione adottata nella circostanza: “Posso ribadire che l’Italia ha accolto più di 700 mila immigrati sbarcati negli ultimi anni. Abbiamo già dato. I nostri porti sono ora chiusi – ha spiegato il titolare del Viminale – ma i nostri cuori sono aperti per aiutare questi ragazzi a non scappare da casa loro”. E ancora “Aquarius attraccherà a Malta, e gli immigrati verranno suddivisi su altri Paesi europei. Finalmente! Era ora. L’Italia non poteva continuare a essere il campo profughi di tutta Europa. Evidentemente il no, il coraggio e la determinazione di questo governo, sono serviti a svegliare l’Europa”.













