La sorte degli ultimi uccelli, una sessantina, rimasti dentro il parco di Monte Urpinu sembra essere segnata. Oggi nessuna visita dell’Asl, gli abbattimenti dovrebbero riprendere la settimana prossima. Nel frattempo, a una settimana esatta dalla chiusura dell’area green e dalle uccisioni di 240 volatili tra pavoni, oche, papere, anatre e cigni dopo un focolaio di aviaria, gli animalisti e i semplici cittadini contrari alle decisioni prese dall’azienda sanitaria locale sono tornati a protestare. In duecento davanti ai cancelli di via Garavetti, un ruolo di primo piano l’ha rivestito Enrico Rizzi, uno dei più noti animalisti italiani con un passato anche nel partito animalista. È lui ad aver arringato i presenti, scagliandosi sia contro l’Asl che contro il sindaco Paolo Truzzu. Il primo cittadino, giorni fa, ha spiegato di aver seguito le disposizioni dell’Asl: “La responsabilità non è nostra e pertanto mi riservo di ricorrere agli strumenti di legge per tutelare l’immagine mia e della mia amministrazione, comenti deliranti sui social”. Rizzi non è d’accordo: “Lui è la principale autorità in materia di salute pubblica, oggi doveva essere qui con noi e invece, dicendo che è una scelta dell’Asl, se n’è lavato le mani. Non rivotate un sindaco così, che non tutela le vite degli animali. Dall’Asl hanno detto che non sanno se tutti gli uccelli del parco siano malati o sani, ma li stanno sterminando. È il solito discorso dell’uomo che si crede Dio, gli animali non hanno voce per difendersi. Basta chiedere a qualunque cittadino, chiunque dirà che è dalla parte degli animali e, se non è così, o è un cacciatore o un macellaio”.
Tantissimi gli applausi rivolti all’attivista per i diritti degli animali, al pari del critiche ad Asl e sindaco. Quando Rizzi ha fatto il suo nome, attaccandolo, è partita una marea di fischi. Poi, insieme ad un altro attivista, ha scavalcato il cancello e compiuto un vero e proprio blitz nel parco, girando tra i prati e la zona delle voliere dove ci sono gli ultimi uccelli rimasti. Non si sono registrati momenti di tensione, ma solo tanta rabbia da parte di chi sostiene che ci sia un’alternativa, “l’isolamento e la cura”, all’abbattimento “di tanti esseri senzienti”.










