Arresti domiciliari e braccialetto elettronico revocati, la 37enne Roberta Barabino è tornata libera a Nuoro. Avvocatessa, ormai ex amministratrice di sostegno, a luglio era stata condannata a 7 anni e tre mesi per numerosi casi di peculato. Stando alle accuse, poi confermate con la sentenza in abbreviato, la donna ha truffato tantissimi anziani, riuscendo a intascare centinaia di migliaia di euro. La decisione odierna arriva dal gup Giovanni Angelicchio, lo stresso giudice che aveva letto, poche settimane fa, la sentenza. La Barabino, difesa dai legali Luca Sanni e Antonio Secci, era finita a processo con Graziano Coinu, il marito, condannato a tre anni e dieci mesi, per peculato, autoriciclaggio e falso per avere praticamente utilizzato a loro piacimento i conti correnti degli anziani assistiti. L’accusa aveva chiesto il doppio della pena, quattordici anni. “Attendiamo di leggere le motivazioni” ,spiegano uno dei due legali della donna, Antonio Secci. “È probabile che sia stato valutato il fatto che non può esserci una reiterazione del reato perchè nel frattempo le è stata revocata la nomina di pubblico ufficiale e perchè non c’è pericolo di fuga. Nei confronti dell’assistita ci sono 1300 casi di citazione, un record”.
Intanto, la donna tornerà in tribunale il prossimo 14 settembre: “Stessi capi di imputazione, riferiti ad altri casi che la vedono coinvolta. Prevediamo di puntare, anche in questo caso, al giudizio abbreviato”.











