Il fenomeno degli allagamenti a Pirri affonda le radici nella conformazione geofisica del territorio. Storicamente, aree oggi urbanizzate come il quartiere di Barracca Manna, la zona di via Balilla, via Santa Maria Chiara, via Italia e le strade adiacenti, sono sempre state naturali zone di accumulo o canali di scolo (come testimoniato dal toponimo “via S’Arriu”), che convogliavano le acque piovane verso le zone umide che esistevano nell’attuale quartiere di Is Bingias, via Vesalio, l’area attorno e il Parco di Terramaini e il canale di Terramaini. “L’espansione edilizia ha modificato l’assetto idrogeologico naturale, il boom edilizio dagli anni ’60 in poi ad oggi è una delle cause maggiori di questa situazione.
La Municipalità si oppone costantemente alle nuove urbanizzazioni sul territorio, ma la mancanza di autonomia decisionale rende difficile l’adozione di misure di contenimento. Di conseguenza, non solo non si riesce a frenare l’espansione edilizia, ma si trascurano anche misure alternative essenziali, come la depavimentazione e la creazione di infrastrutture verdi, fondamentali per contrastare gli allagamenti. Inoltre, la posizione centrale di Pirri rispetto a quartieri collinari come San Michele, Su Planu e Barracca Manna, fa sì che l’acqua piovana, specialmente durante eventi meteorologici sempre più intensi, defluisca verso Pirri, a valle, sovraccaricando il sistema”.
Le opere in corso funzionano, “ma sono incomplete e il canale di Terramaini rimane un’infrastruttura cruciale, sebbene necessiti di interventi a supporto per la piena gestione delle portate.
In risposta alle perplessità circa l’efficacia delle opere contro il dissesto idrogeologico, spesso definite “milionarie”, preciso che gli interventi di mitigazione non sono ancora completi. Le vasche di laminazione realizzate (come quelle in via Stamira) o gli interventi su via Ampere, pur essendo fondamentali, rappresentano solo una parte del progetto complessivo.
L’opera idrogeologica completa e risolutiva prevede i seguenti interventi:
– Collettore C47 in via Italia: La realizzazione di un collettore sotterraneo che verrà collegato direttamente al Canale di Terramaini per il deflusso rapido delle acque.
– Interventi sugli altri collettori: Lavori di potenziamento e intercettazione della rete idrica nei quartieri di Santa Teresa, via degli Astri e via Balilla, cruciali per gestire l’acqua in arrivo dalle aree più elevate.
– Vasche di laminazione aggiuntive: Realizzazione di ulteriori vasche in prossimità del Canale di Terramaini per la stabilizzazione dei livelli idrici durante le piene”.
Di fronte all’evidente intensificazione e costanza delle perturbazioni alluvionali, Cabras lancia un appello urgente per “l’immediata accelerazione e completamento di tutti i lavori in progetto. Serve un impegno straordinario per mettere a regime l’opera idrogeologica nel più breve tempo possibile”.










