Il pacco di Natale per i voli per la Sardegna è già pronto sotto l’albero, e rischia di diventare più “pesante” nelle prossime settimane. Raggiungere l’Isola nei giorni che precedono il 25 dicembre, dai principali scali della penisola, equivale a un salasso. Il Codacons ha fatto i calcoli: un biglietto Linate-Elmas il 22 dicembre si paga non meno di 127 euro, 112 il giorno dopo e 135 entro le diciassette della Vigilia. Torino? Presto detto: 211 euro a cranio il 22 dicembre, 150 il giorno dopo e la tariffa più conveniente è anche quella che fa trascorrere meno ore prima del Natale nell’Isola, il 24 dicembre vanno via non meno di 84 euro. E i sardi residenti in Veneto? Tanti si appoggiano all’aeroporto di Venezia: il ventidue dicembre nessun biglietto meno caro di 194 euro, il giorno dopo 145 e il 24 dicembre ben 138. Ancora: i tanti studenti fuori sede a Bologna desiderosi di tornare dalle proprie famiglie? Mettano già in conto di spendere tra i 126 euro della Vigilia e i 177 per volare due giorni prima. Le tariffe riguardano tutte le compagnie, stando alle ricerche fatte dalla compagnia che si occupa di tutelare i consumatori e che grida, giustamente, già allo scandalo.
C’è poi l’altra patata bollente della continuità territoriale. Un sardo che vive in provincia di Milano ha cercato voli da lunedì a mercoledì scorso con Ita: “Nessun volo disponibile”, racconta, “ma se rinuncio alla continuità e ai suoi vantaggi ecco che magicamente trovo posto”. Alla fine ha optato per quest’ultima scelta: “E sia all’andata sia al ritorno c’erano diversi posti disponibili sull’aero. Tra riffa e raffa si spendono anche 179 euro senza bagagli”. Una stranezza già segnalata mesi fa, in pratica può capitare che per avere il volo sicuro un sardo debba fingere di non essere residente. La Regione ha annunciato in pompa magna l’aumento dei collegamenti per l’autunno e l’inverno, ma i problemi non riguardano il totale degli aerei in pista pronti al decollo, ma fare un check-in online che non sia, nemmeno una volta, un salasso.











