La rivoluzione annunciata sul reddito di cittadinanza è servita. Il consiglio dei ministri ha varato nella notte la sua prima manovra di bilancio, una manovra “politica con cui concretizziamo la nostra visione e il nostro impegno per l’Italia”, dice la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa ancora in corso. “Una manovra con cui aiutiamo i ceti medi e le famiglie, non i ricchi”, aggiunge.
Ed eccole le tanto attese e temute novità per il reddito di cittadinanza. A fine 2023 sarà completamente abolito per tutti quelli che lo percepiscono, ormai da tre anni, ma che sono perfettamente in grado di lavorare. Sarà invece garantito a chi non può lavorare, per esempio i disabili e gli anziani. Nel frattempo, sarà erogato ancora per 8 mesi, proprio per dare il tempo di reinserirsi nel mondo del lavoro anche attraverso corsi di formazione. “In un mese non abbiamo avuto il tempo di elaborare una riforma complessiva e strutturale, ma la faremo. Penso, e sono convinta, che non sia giusto mettere sullo stesso piano chi può e chi non può lavorare. Allora abbiamo deciso di concedere questo periodo transitorio di 8 mesi, durante il quale il reddito decadrà al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. E’ un periodo transitorio per accompagnare le nostre scelte. Aggiungo che per incassare il reddito ci sarà l’obbligo di presenza sul territorio nazionale”, spiega Meloni.
E a Giuseppe Conte, che già da ieri notte invocava la piazza a difesa della misura voluta dai 5 stelle, la risposta è secca: “Mi chiedo se chi ha istituito il reddito di cittadinanza pensava che ci fosse una parte di italiani privilegiati di cui lo Stato dovesse occuparsi dai 18 ai 65 anni”.













