A Quartu Sant’Elena c’è un problema grosso come una casa. Anzi, come tante case, esattamente tutte quelle di proprietà di cittadini che non pagano l’Imu. E che, di conseguenza, sono evasori, al pari dei quartesi che non versano in centesimo per la tassa sulla spazzatura, la Tari. Sono choc i numeri snocciolati, in Consiglio comunale, dal presidente della commissione Bilancio, Francesco Carreras: “Percentuali di evasione da capogiro, siamo oltre il 40 per cento. Ci sono stati miglioramenti negli ultimi anni ma se andiamo a vedere le cifre fanno rabbrividire. Solo sull’Imu, negli ultimi anni abbiamo dieci milioni di euro di evasione, dal 2017 al 2021” C’è poi la Tari: “Comprende anche le vecchie Tares e Tarsu”, all’appello mancano “48 milioni. Cifre che fanno rabbrividire”, ripete Carreras. “Pensate a quanti lotti di strade si potrebbero fare”. All’interno del consuntivo del 2021 da 9,5 milioni approvato solo con i voti della maggioranza e la non partecipazione al voto di quasi tutta la minoranza, fatta eccezione per i consiglieri Francesco Piludu e Barbara Cadoni che si sono astenuti, ci sono anche dati positivi.
“Una riduzione notevole dei debiti fuori bilancio, si passa dai 2,5 milioni del 2018 ai 699mila di oggi. Sugli espropri dobbiamo dare 7,7 milioni ma 7,6 sono già in cassa”, nota Carreras. “Potremo avere cinque dipendenti in più”. Carreras ricorda anche il parere favorevole, un tassello fondamentale, dei revisori dei conti. Il sindaco Graziano Milia, analizzando il tesoretto da 9,5 milioni, nota tra le altre cose che “si tratta di un consuntivo che è lo specchio fedele dell’amministrazione, delle sue difficoltà, di ciò che è stato fatto in un anno e mezzo e di ciò che bisogna fare per migliorare. La riduzione dei debiti fuori bilancio non è un fatto aritmetico ma politico e amministrativo, vuol dire che le cose funzionano meglio. Si libereranno altre risorse con il Centro di di programmazione regionale. Va chiuso il capitolo sugli espropri, questo Comune non li pagava dal 1998″ e all’epoca “avevamo dovuto attivare un mutuo con Cassa depositi e prestiti di 22 miliardi di lire, cioè undici milioni di euro, che stiamo per finire di pagare”. Questione appalti: “C’è un po’ di lentezza? Sì, consono dirigenti che seguono quindici gare, anch’io mi lamento dell’appalto della nettezza urbana. C’e un problema da risolvere, spacchetteremo il settore: Ambiente da una parte e Servizi Tecnologici da altra. E sull’affidamento degli incarichi per i lavori, non ho una statistica ma ai dirigenti dirò che devono seguire le procedure e c’è scritto che, quando si è sotto soglia si amministra speditamente. Abbiamo settori in amnesia. Tra non molto usciranno nuovi bandi e il Centro di programmazione regionale ha già innestato la marcia”, avvisa il sindaco di Quartu. “Non abbiamo la bacchetta magica, dobbiamo capire come possiamo agevolare questi percorsi”.











