Una pizza ai quattro formaggi con salsiccia secca e impasto senza glutine fa scoppiare il caso a Quartu. A far divampare la polemica è un semplice post pubblicato in un gruppo social, accompagnato da foto e scontrino: “Secondo voi, una 4 formaggi, con un supplemento di salsiccia secca, senza glutine €17,00, è un prezzo onesto?” chiede una donna, innescando centinaia di commenti e reazioni contrastanti. Per alcuni utenti si tratta di un prezzo giustificato, considerato l’impasto diverso, il locale e i costi di produzione. Per altri è semplicemente troppo: “Anche se è senza glutine, resta sempre una follia”. Nel mezzo del dibattito la donna chiarisce: “Comunque volevo comunicarvi che la pizza era molto buona, così dice mia nipote, io non ho mai messo in dubbio la qualità del prodotto, volevo solo capire se il prezzo non fosse eccessivo rispetto ad altre pizzerie, che per la medesima pizza viene venduta a 12 €, compreso l’asporto”. Poi qualcuno le chiede se si fosse informata prima del prezzo. La risposta è netta: “No, non mi sono informata. Magari la prossima volta sarebbe meglio accertarsi”. A quel punto interviene direttamente il titolare del locale, Andrea Lorenzetto della pizzeria ‘Movies’, che precisa: “Qui però mi offende. Ho indicato io stesso il prezzo in chiamata! Non mi posso sbagliare perché in quel momento non ero davanti al pc e ho dovuto fare il calcolo a mente! Tant’è che se si ricorda ci ho messo qualche istante a darle il totale. La risposta che ho ricevuto è stata ‘va bene, tanto non è per me’”. Il clamore è tale che il titolare decide di scrivere un lungo commento pubblico per fare chiarezza e difendere la propria attività: “Ci fa piacere leggere tra i commenti che sua nipote ha trovato la nostra pizza molto buona, questo per noi è la cosa più importante. Purtroppo, però, sotto la sua richiesta ho letto tante risposte anche parecchio antipatiche e siccome essere accusati di essere ladri o disonesti non è mai piacevole, mi permetta di esporre qualche considerazione. Prima di tutto, non sono qui per fare polemica sui prezzi. Ci tengo solo a sottolineare che quando abbiamo deciso di aprire una pizzeria che offrisse anche pizze senza glutine eravamo consapevoli che avremmo dovuto affrontare un investimento superiore, sia in termini strutturali (occorre avere due ambienti separati, per garantire che non ci siano contaminazioni), sia sul personale (servono almeno due pizzaioli ogni sera), sia sulla materia prima; a questo proposito – come qualcuno ha già evidenziato – la farina senza glutine costa decisamente di più rispetto a quella tradizionale, ma questo non dipende sicuramente da noi. Va però da sé che una pizza senza glutine non può costare quanto una tradizionale. E siccome ci teniamo non solo a servire un prodotto all’altezza, ma anche ad avere un processo produttivo che faccia sentire tutti sereni, sia noi che le prepariamo che i clienti che le consumano, non ci mettiamo sicuramente a fare economia sulla salute delle persone. Per questo Movies ha ricevuto anche l’approvazione dell’AIC, l’Associazione Italiana Celiachia e ne andiamo fieri. Inoltre abbiamo anche scelto di utilizzare altre materie prime di qualità, che costano un po’ più, ma garantiscono una resa superiore.
Dove, invece, abbiamo più margine di azione, ci sentiamo abbastanza competitivi, infatti la consegna a domicilio costa solo 1 euro. I nostri prodotti e i nostri prezzi sono online, consultabili in autonomia, e quando qualcuno ordina a domicilio comunichiamo sempre il totale prima ancora di far partire l’ordine. Insomma, noi puntiamo a fare in modo che il cliente ci scelga per la qualità delle pizze che vendiamo, non per un semplice confronto con i prezzi che si vedono in giro. Chi ha voglia di venirci a trovare è il benvenuto, verrà accolto in un locale a tema cinema dove serviamo pizze tradizionali, pizze speciali e pizze senza glutine. E vi faremo sentire come dentro un film!”. Una discussione nata da uno scontrino si è così trasformata in una riflessione più ampia, che va oltre il singolo caso e riporta in primo piano il tema, sempre più sentito, dell’aumento dei prezzi nel settore della ristorazione. Dall’impasto senza glutine alle materie prime di qualità, dai costi energetici al personale qualificato, sono molte le variabili che oggi pesano sul conto finale. E ogni pizza, ormai, racconta anche il prezzo della filiera che la rende possibile.












