Un servizio di porta a porta non eccellente, strade luride e puzzolenti, montagnette di sacchetti dal pieno centro della movida sino alla periferia. A Cagliari il benvenuto ai turisti che si addentrano nel centro storico lo danno i rifiuti, purtroppo. E non è certo peccato pensare che, a vacanza terminata, avranno un ricordo di una città sporca e poco curata. Dal Comune, sinora, la risposta è stata ben poco incisiva: qualche strada ripulita la notte con potenti getti d’acqua, ma qualche rondine non fa certo primavera. Anzi, con le temperature record delle ultime settimane a regnare è soprattutto la puzza. E i cagliaritani stessi ci mettono la faccia e raccontano dei tanti disagi che vivono. Valentina Boi ha un appartamento al terzo piano di una palazzina di via Angioy: “Sono esasperata, come i miei vicini, per lo schifo delle strade, veramente luride. Sicuramente la raccolta differenziata non sta funzionando, devi tenerti l’umido anche per quattro giorni di fila e lo accumuli soprattutto nei weekend. Stiamo andando incontro ad una situazione di igiene molto precaria”, osserva”, presto dovremo chiamare l’Assl. Potremmo andare alle isole ecologiche, ma la verità è che tutti i disagi come al solito li paghiamo noi cittadini, che già versiamo la Tari, per un servizio che fa acqua. Le strade in granito sono ormai macchiate irreversibilmente dai liquidi che fuoriescono dai mastellim, per non parlare di chi vomita la notte o dei padroni dei cani che non ripuliscono la pipì dei loro animali. Le blatte sono entrate anche nella mia casa, una è riuscita ad arrivare oltre la finestra. Sono stata a Lecce, lì la città è pulita. I nostri amministratori, il sindaco, perchè non chiedono al primo cittadino di Lecce come si fa a tenere pulita una città. A parole siamo tutti d’accordo sulla bellezza di Cagliari, vogliamo i turisti ma anche loro, come noi, hanno gli occhi per vedere lo scempio dei rifiuti”.
A poca distanza, in viale Sant’Ignazio, a un respiro dal Corso Vittorio, Marialuisa Vacca, maestra 63enne, ha dovuto mettere mano al portafoglio per non trovarsi l’abitazione invasa dalle blatte: “Quattrocento euro per la disinfestazione, soldi pagati da me e dagli altri sette residenti del palazzo. A Stampace, purtroppo, devi fare così perchè il Comune è intervenuto solo dopo che gli animali avevano deposto le loro uova, che hanno invaso tutti i pozzetti”, afferma. “Prima di chiamare una ditta specializzata abbiamo provato a spruzzare spray e mettere polverine, ma inutilmente. Qui in zona siamo massacrati dall’emergenza blatte, ovviamente legata a quella dei rifiuti, spesso lasciati ovunque dai turisti cafoni che alloggiano nei b&b. Ho scritto più volte al sindaco Truzzu, sono stata addirittura contattata dagli uffici dell’Igiene del suolo: solo parole e promesse, mai nessun fatto concreto. Per non parlare dell’emergenza dei parcheggi che non ci sono: insegno a Frutti d’Oro, ritorno ogni pomeriggio e devo lasciare l’auto in viale Merello, facendo centinaia di metri a piedi. La notte, invece, regna la pura anarchia e chiunque può parcheggiare la macchina anche sopra i marciapiedi. Non noi residenti, ovviamente, solo chi viene a divertirsi sino a tardi nei locali. Truzzu pensa quindi che esistano cittadini di serie A e di serie B?”.









