Fare un pranzo o una cena fuori nel capoluogo sta diventando proibitivo, soprattutto d’estate quando i prezzi lievitano. È uno degli argomenti più discussi della stagione, e non mancano testimonianze indignate. L’ultima arriva da Roberto Fadda, che sui social denuncia i rincari eccessivi nei locali cittadini. “Riflessione rincari, a Cagliari sono davvero esagerati. Rispetto ad altre zone d’Italia, i prezzi qui sono alle stelle, soprattutto a Cagliari, Olbia e in altre località della Sardegna. Questo aumento dei costi potrebbe portare alla chiusura di molte attività, in particolare ristoranti, che si troverebbero in difficoltà. Inoltre, a Cagliari si preferiscono prodotti d’importazione. Perché non consumare i nostri prodotti locali e far pagare di meno anche ai sardi? Prima o poi la gente smetterà di frequentare questi locali. Pensano di essere furbi aumentando i prezzi, ma non sanno che andranno incontro al fallimento”. A corredo della sua denuncia, Fadda pubblica anche lo scontrino: il totale è di 200 euro per due persone. Colpisce subito il coperto da 5 euro a testa, a cui si sommano due selezioni di antipasti (50 euro), due spigole (25 euro l’una), due seadas (8 euro ciascuna) e perfino l’acqua minerale San Benedetto a 5 euro la bottiglia. Non mancano i dettagli che fanno discutere: il servizio al 10% (18,40 euro) e il vino Karagmnay segnato in lista a 50 euro. Un conto che diventa il simbolo della polemica dell’estate: prezzi sempre più alti, rischio di allontanare non solo i turisti, ma anche gli stessi sardi.











