Strade e case allagate, tombini scoperchiati: c’è chi punta il dito contro le caditoie non libere da fogliame e pattume vario e chi, invece, osserva che le conseguenze di questi fenomeni intensi e imprevedibili possono solo essere mitigate ma non fermate.
Cagliari, Pirri, Sestu, Quartu Sant’Elena, Selargius e anche Samassi risultano alcuni tra i centri maggiormente colpiti dalla bomba d’acqua che ieri pomeriggio ha investito il territorio. Alle 15,30 è stato il centro del Medio Campidano a dover subire la furia della natura. Un mare di acqua in strada, accompagnata da pietre, fango, residui fognari, blatte e ratti: Anas e barracelli hanno lavorato sino a notte fonda per ripulire le strade. Le operazioni riprenderanno questa mattina.
A Sestu e Selargius numerose strade allagate: acqua dentro le case e traffico impazzito che, nonostante l’acqua alta, non si è fermato e ha contribuito ad aumentare i disagi. E mentre sui social fioccano post e commenti al vetriolo, la sindaca Paola Secci spiega: “È stato qualificato come nubifragio. È come se nel lavandino di casa gettassi sei secchiate d’acqua contemporaneamente. Basterebbe lo scarico anche se libero?”.
Non è andata meglio nella terza città della Sardegna: via Vico come le vie Nenni, Novaro, Settembrini. Un disastro. Tra centinaia di commenti social, i cittadini esprimono parere negativo su come sia stata gestita la situazione: “È un problema di tutta la Città metropolitana. Oggi una pessima gestione dell’emergenza e della viabilità” esprime Mariella P. “Non basta chiudere le strade, serve dare indicazioni e gestire il traffico in modo ordinato quando si verificano situazioni come queste, invece automobilisti soli e tutti allo sbaraglio”.
Una città come Cagliari definita dall’attuale amministrazione capitale del Mediterraneo, continua ad essere in balia di se stessa e degli eventi atmosferici. Da una parte come più volte rimarcato, la città è piegata su se stessa, abbandonata e avvilita dai problemi quotidiani che partono dalla raccolta differenziata, passano per una viabilità impazzita e si contorcono sulla sicurezza dei cittadini e sulla malamovida.
Come se non bastasse, una bomba d’acqua mette in ginocchio la città rendendola impraticabile perché anche le più normali e periodiche pulizie dei tombini, latitano.
La parola d’ordine che serpeggia è sempre più prende forma è: ”Fermateli“, le promesse della campagna elettorale sono un ricordo lontanissimo e la propaganda è naufragata, sommersa da una Tari fuori controllo, dal traffico impazzito, dalla sicurezza questa sconosciuta, I residenti, che resistono ancora per poco”.











