Sella del Diavolo e Marina Piccola: 3 milioni di euro per salvarle

L’annuncio dell’assessore comunale all’Urbanistica, Francesca Ghirra: “Fondamentale sarà l’utilizzo dei finanziamenti regionali per salvare alcuni siti di importanza storica che rischiano di sparire”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

I soldi ci sono, come era stato annunciato alcuni mesi fa dall’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano: una pioggia di 11 milioni di euro per l’intera Isola, di cui 3 milioni destinati nella zona del cagliaritano. Non c’è soltanto la Torre del Prezzemolo a S.Elia (de Su Perdusemini, in sardo campidanese) tra i siti che risultano a rischio, ma anche la storica Sella del Diavolo e Marina Piccola, nei pressi del porticciolo, perché dopo le copiose piogge e mareggiate delle scorse settimane, appare urgente l’opera di recupero. 

LE ZONE A RISCHIO. Il Comune di Cagliari – come annunciato dall’assessore alla Pianificazione Strategica e Urbanistica, Francesca Ghirra – utilizzerà i tre milioni stanziati dalla Giunta Regionale per fermare i crolli, scongiurando quindi la totale scomparsa di questi siti. Per quanto attiene invece Cala Fighera non sono previsti interventi in materia, mentre per i percorsi sicuri studiati per la passeggiata naturalistica della Sella i visitatori potranno continuare a seguirli senza alcuni problemi.

CALETTE E PARADISO DEI NUDISTI. Pericolo frane dunque anche Cala Fighera, i cartelli rammentano il divieto di “arrampicata” lungo il sentiero che si erge a sinistra del cancello della Paillote, una meta meravigliosa e tanto ambita dove decine di coppie da sempre la frequentano per la tintarella integrale. Resta poi l’incognita dei cedimenti rocciosi anche lungo il costone adiacente la piccola spiaggia di Calamosca, (per intenderci, al capolinea dei bus del Ctm), dove le transenne delimitano un’area ad alto potenziale di pericolosità per i cedimenti di parete rocciosa, tuttora off limits per bagnanti, curiosi e nudisti. Ma sono decine le persone che, nonostante cartelli di divieto installati da Comune, Capitaneria e Demanio, si avventurano soprattutto in estate per raggiungere le calette sotto il faro, aree peraltro controllate dagli agenti della Polizia Municipale in mare. Anche nel 2016 sono state elevate altrettante sanzioni amministrative da 200 euro ai numerosi trasgressori dell’ordinanza in essere.


In questo articolo: