Poca lucidità nella gestione della palla e 13 secondi di follia. Tanta rabbia e una grande amarezza per il Cagliari targato Zeman che ha regalato ai tifosi un primo tempo davvero straordinario. La beffa è arrivata negli ultimi secondi della partita ed è sfumata la prima vittoria casalinga del boemo che sembrava ormai in cassaforte. I rossoblù nei primi 45 minuti hanno letteralmente dominato e hanno nascosto la palla all’Empoli con giocare a due tocchi e una magistrale regia di Crisetig sempre nel vivo del gioco. Si sono rivisti i tagli e i cambi di gioco, raddoppi nelle marcature e tanta grinta. I segnali positivi che arrivavano dal campo hanno entusiasmato il pubblico che,nonostante la pioggia e il vento, ha affollato il Sant’Elia e ha incitato la squadra alla fine. Dopo un ottimo primo tempo giocato a grandi ritmi, con una squadra corta e determinata, che finalmente ci ha messo cuore e testa, la vittoria e i tre punti sembravano la giusta conseguenza del gioco e della prestazione. Ma il calcio non è una scienza esatta. Due pali, occasioni sprecate e una condizione fisica ancora approssimativa per molti componenti della rosa hanno fatto il resto. La situazione di classifica è difficile ma non è ancora del tutto compromessa. A fari spenti e lontano dalla giostra mediatica Zednek Zeman parla a ruota libera e mostra una grande fiducia e trasmette serenità. Il boemo è tranquillo. Mai una parola fuori posto e fiducia totale per il gruppo. “Noi dobbiamo pensare a giocare con tutte le squadre nello stesso modo e continuare su questa strada – ha detto il tecnico rossoblù – la squadra ha dato segnali importanti e provo tanta rabbia e una grande amarezza per come è finita. Con questa rabbia vuol dire che vinceremo la prossima e a Milano è già capitato altre volte”. Sull’episodio del gol del pareggio ecco la sua analisi.”È mancata lucidità nella gestione della palla negli ultimi minuti anche perché molti giocatori erano in difficoltà fisica,non giocavano da troppo tempo e si allenavano poco. Balzano era molto stanco e se fosse stato più lucido non avrebbe concesso il cross. In campo c’erano giocatori che non giocavano da tre mesi per svariati motivi ed era ovvio che ne avrebbero risentito. Dobbiamo migliorare e questo lo sapevamo. Io ci credo e sono convinto che ce la possiamo fare” . Sui nuovi acquisti i giudizi sono positivi. “M’Poku è un talento e ci potrà dare una mano, ha realizzato 8 gol nel campionato belga ed era abituato a giocare libero e in varie zone del campo. Occorre sfruttare le sue caratteristiche e ottimizzare il suo contributo come esterno offensivo. Husbauer proviene da un campionato dove non ci sono queste pressioni e si giocano in tutto 4 partite importanti su trenta con squadre di livello. Ha fatto 16 gol nello scorso campionato, è un nazionale e ci potrà essere molto utile . Diakitè è un uomo di esperienza e ha personalità . A Milano si va per vincere così come in tutti i campi e con tutte le squadre che affronteremo. Ci sono ancora molti punti a disposizione. Ho dovuto sostituire Sau perché da tre mesi non giocava e non si allenava bene, Farias che ormai stava camminando e non ce la faceva più e lo stesso M’Poku che aveva esaurito le energie”. La reazione della squadra vista con l’Empoli fa pensare. Settanta giorni sprecati per un progetto interrotto forse sul più bello e con un organico decisamente non all’altezza. E la memoria ritorna inevitabilmente all’ultima sconfitta casalinga con la Juventus costata l’esonero del tecnico che per gli addetti ai lavori era già stato licenziato dalla società. Zeman ripercorre quei giorni e smentisce chi lo considerava fuori dai giochi. Con sette difensori in campo non sembrava una formazione che rispecchiasse le idee del boemo e resta una macchia nera nel curriculum del tecnico che spiega il suo punto di vista .”In quel momento mi ero reso conto che non eravamo in grado di giocarcela alla pari con la Juve e avevo deciso di giocare con quattro difensori per rendere inoffensivo il lavoro dei loro esterni.Non è andata bene e abbiamo subito gol nella zona centrale e non c’è stata partita. Se qualcuno dice che ero già stato esonerato vi posso confermare che io non lo sapevo” . Il sorriso e la sua ironia sulla vicenda in ogni caso sono più incisivi delle sue parole . Ora non ci resta che provarci col Milan. La delusione per i tre punti sfumati è grande ma i segnali visti nel primo tempo ci restituiscono entusiasmo e più fiducia con la certezza che in ogni caso ce la giocheremo fino alla fine.











