Villasor – Solo stand e hobbisti dell’artigianato rigorosamente sardo alla “Festa del Carciofo”: fuori dal circuito tutto ciò che non rappresenta usanze e costumi isolani. Il sindaco Massimo Pinna: “Promuoviamo le nostre tradizioni, le case in terra cruda e coinvolgiamo tutto il paese in questa festa per noi giovane, la facciamo dal 2018, e un obiettivo è creare l’evento tutti insieme per far conoscere maggiormente il territorio e far entrare la festa nel circuito di maggior interesse a livello regionale”. La scelta è stata vincente, ossia quella di puntare sulle spine che caratterizzano il vero carciofo sardo, l’eccellenza isolana, la più amata e ricercata. Villasor, grazie all’intuizione di valorizzare questa varietà, ha in pochi anni conquistato il primato regionale e nazionale e strappato lo scettro a Samassi e Serramanna che preferiscono commercializzare le varietà di tema, terom, life, romanesco, apollo, ares ma i buon gustai premiano lo spinoso e questo è ben evidenziato anche dalle lunghe file che si formano innanzi ai rivenditori locali: anche da Cagliari si recano appositamente a Villasor per acquistare il re incontrastato con le spine. Tante le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale mirate a valorizzare e a promuovere questa importante attività produttiva, la principale è la “Festa del Carciofo” in programma tra un mese esatto alla quale verrà affiancato un programma ricco di eventi che mira a sottolineare il valore del territorio. I portoni delle case caratteristiche aperti, stand agroalimentari e di hobbisti con la passione e la ricerca dei dettagli che contraddistinguono l’ eleganza e la raffinatezza dei manufatti isolani. Una manifestazione più che identitaria, insomma, quella oramai già definita: “Il programma completo verrà svelato tra qualche giorno”, intanto sono già aperte le manifestazioni di interesse per partecipare all’atteso appuntamento di fine novembre.












