Sono le 17,45 del pomeriggio del 2 giugno, giorno festivo, quando al pronto Soccorso del Brotzu arriva in ambulanza una donna con un forte dolore toracico. Arriva da Muravera, dove il cardiologo non c’è: potrebbe essere la regola di quello che accadrebbe se davvero verrà smantellato l’ospedale San Marcellino. Ma la notizia è un’altra: per tutta la zona di Villasimius, Costa Rey, Castiadas, Muravera e persino sino a Escalaplano è in funzione una sola ambulanza medicalizzata.
Paradosso della sanità in Sardegna: una sola struttura specializzata per le emergenze vere, che deve fare la spola tra il capoluogo e il Sarrabus, passando per l’Ogliastra e la Barbagia, nel raggio di centinaia di km. Parliamo di zone che d’estate diventano ancora più importanti, popolate da migliaia di turisti italiani e stranieri. Solo oggi, la medicalizzata ha dovuto fare due viaggi a Cagliari. Domanda semplice semplice: cosa accadrebbe in caso di doppia emergenza sanitaria contemporanea, magari in caso di due gfravi incidenti? Che un’altra ambulanza dovrebbe partire da Cagliari, e magari fare la coda nella strada verso il mare, fra le tante gallerie?













