La sindaca Debora Porrà spiega modalità e caratteristiche del nuovo polo unico sanitario che sorgerà nel territorio e precisa: “Non si chiudono gli altri ospedali del Sulcis Iglesiente”. La vigente riforma del sistema sanitario regionale prevede infatti all’articolo 39, la costruzione di nuovi presidi ospedalieri e all’articolo 40 si prevede un piano straordinario di ristrutturazione e manutenzioni dei presidi attualmente in attività. “È quindi chiaro che la legge non impone la chiusura di alcuna struttura sanitaria del territorio. Tant’è che, per la riqualificazione dei presidi esistenti della Asl 7 del Sulcis, è in essere un investimento economico consistente di svariati milioni di euro per case di comunità (a Sant’Antioco; Carloforte; Giba; Fluminimaggiore; Carbonia; Iglesias); Ospedali di comunità (a Iglesias e Sant’Antioco) e COT (centrali operative territoriali in partenza a giugno prossimo nei presidi di Carbonia e Iglesias secondo le scadenze del PNRR). Una precisazione dovuta e sentita dopo il timore, da parte dei cittadini, che la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero decretasse la fine degli altri ancora operativi. “Nel dettaglio, solo per Carbonia e Iglesias, documento alla mano, si parla di 7 milioni 700mila euro circa per interventi strutturali, di 3 milioni 700 mila euro circa per grandi apparecchiature e di quasi 2 milioni di euro destinati alla digitalizzazione del Sirai. In tutto circa 12 milioni di euro.
Ciò dimostra che la vigente riforma del sistema sanitario regionale, approvata il 30 luglio 2020, intende implementare i servizi sanitari e non toglierli, non essendo prevista, lo ribadisco, alcuna chiusura”.
Un iter complesso e impegnativo ha portato all’individuazione dell’area per il nuovo ospedale unico del Sulcis iglesiente a Villamassargia: iniziato nel 2019 “non è stato né breve né semplicistico. Come Comune impegnato a fare proposte, abbiamo dovuto rispettare tutta una serie di requisiti e scadenze”. Un lungo elenco di delibere comunali si sono susseguite per la nuova struttura, annoverata come DEA di primo livello, che avrà 329 posti letto di cui il 10% per day surgery, 10 sale operatorie e diverse aree funzionali. Sarà finalizzata per il trattamento delle acuzie, ovvero per attività di ricovero prettamente chirurgiche, oltre che per lo sviluppo di reparti moderni di nuova concezione che possano ospitare le ultime tecnologie. Ma soprattutto potrà integrarsi – nel trattamento delle degenze pre e post intervento chirurgico – con le attuali strutture, per esempio, nei casi di lungodegenza. “Ciò significa non costringere i pazienti ad andare a Cagliari, con un aumento del costo sociale ed economico a carico delle famiglie e della collettività”.
Il Comune di Villamassargia ha presentato alla scadenza del 28 luglio 2023 uno studio di fattibilità proponendo due aree entrambe idonee perché prospicienti alle principali vie di comunicazione (strade gommate e ferrovia) del Sulcis Iglesiente. In particolare è stata preferita un’area in località Tuerra Manna (ex azienda Corsi), di circa 30 ettari, di proprietà comunale e pertanto immediatamente disponibile a titolo gratuito per la Regione Sardegna la quale ha più volte esplicitato tale caratteristica: quindi “nessun rischio di speculazione edilizia a Villamassargia”.
Lo studio di fattibilità elaborato dal comune di Villamassargia, a partire dal 2019, ha preso in considerazione molti aspetti comprese le tavole chilometriche che stimano con precisione i tempi di percorrenza da tutti i centri del Sulcis Iglesiente. Un invito a tutti gli amministratori dei territori circostanti: “Trovo sia preferibile unirsi per implementare e non per azzerare un percorso come questo, con il rischio che tale progetto vada perduto. Bisogna unirsi per ottenere che tutti gli investimenti programmati partano subito e siano a disposizione dei cittadini, offrendo servizi più moderni ed efficienti per la cura.
Non possiamo più far aspettare le nostre Comunità sul piano sanitario: non c’è altro tempo da perdere”.











