Manifestano al grido di “disperati” i lavoratori in mobilità e in cassa integrazione che aspettano lo sblocco dei 30 milioni stanziati dal Consiglio regionale per gli ammortizzatori sociali. Nel sit in promosso da CGIL, CISL e UIL tante infatti le realtà presenti, tra cui le lavoratrici OSS della ASL 8, che dopo due anni di lavoro non stabilizzato chiedono la proroga del contratto in scadenza il 31 dicembre. “Ho 62 anni”, ci dice una di loro, “e perdere questa occupazione significherebbe perdere qualunque possibilità di lavorare: la ASL ha bisogno di noi, ma nonostante tutto restiamo precarie”. I lavoratori del settore edile non percepiscono l’indennità per mobilità in deroga da dicembre 2012, le domande per il rinnovo sono state presentate a gennaio 2013 ma da allora tutto tace, e il sussidio non viene erogato, ci dice il rappresentante sindacale della Feneal-Uil. Ma affitti, mutui e bollette non aspettano, specifica. “Quelle qui presenti sono persone che lavorano dall’età di 15 anni, con pioggia vento o sole, non certo persone che attendono le briciole dallo stato per tirare a campare”, prosegue. “Ciò che chiediamo è il lavoro, non certo l’indennità di mobilità, ma se Regione e istituzioni non sono in grado di garantirci il primo, chiediamo per lo meno che ci tutelino assicurandoci l’erogazione della seconda”. Dignità e lavoro gli slogan più utilizzati. “Noi siamo tra i fortunati”, ci dice un dipendente della Sardinia Green Island, azienda che si occupa di energie rinnovabili, “percepiamo regolarmente il sussidio per la cassa integrazione in deroga, ma siamo preoccupati per la fase di stallo in cui si trova il rinnovo del finanziamento”. Una delgazione di rappresentanti sindacali e lavoratori è stata ricevuta in Consiglio regionale dalla presidente Claudia Lombardo. Atteso anche il governatore della Regione Cappellacci.











