Via libera alla finanziaria per il 2017: ok a manovra da 7,6 miliardi

Approvata oggi dalla giunta regionale la finanziaria per il 2017, una manovra da 7,6 miliardi. Lavoro e sociale le priorità, nessun aumento delle tasse


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Via libera alla Finanziaria per il 2017. La Giunta l’ha approvata oggi, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci: una manovra che conta su 6 miliardi e 200 milioni di entrate proprie fra tributarie ed extratributarie (60 milioni in più del 2016 e almeno 300 in più del 2015) più gli stanziamenti nazionali ed europei per un importo totale di circa 7 miliardi e 600 milioni, compreso il mutuo infrastrutture che con 150 milioni ha un tiraggio doppio rispetto all’anno precedente.
LA PRIMA VOLTA DEL REIS E GLI ALTRI INTERVENTI – “Sociale e lavoro sono le priorità assolute, ma una grande attenzione viene riservata anche a Cultura, Ricerca, Università, Enti locali”, dice l’assessore Paci. Nessun taglio agli stanziamenti dell’anno precedente, niente aumento delle tasse, ancora l’Irap più bassa d’Italia con l’azzeramento per i primi 5 anni di attività. Vengono interamente confermati i 600 milioni del Fondo unico per gli enti locali, in proporzione il più alto d’Italia, ma gli stanziamenti a favore dei Comuni arrivano a circa 900 milioni contando le somme per lavoratori socialmente utili, scuole civiche di musica, musei, pro loco e i finanziamenti per la gestione integrata dei servizi alla persona (PLUS). Diventa per la prima volta operativo il Reis, reddito di inclusione sociale, all’interno di un importo complessivo per le politiche sociali di 245 milioni che comprende, per esempio, 100 milioni per le persone affette da handicap gravi e 30 per il programma “Ritornare a casa”. Fra gli stanziamenti per il lavoro ci sono 8 milioni per le stabilizzazioni dei precari di Forestas, oltre i 160 milioni di contributo di funzionamento, 7 milioni e 900 mila euro per i Cantieri Verdi (l’anno scorso erano 6 e mezzo), 4 milioni e mezzo per i cantieri comunali per l’occupazione, 4 milioni e 800 mila euro per i lavoratori socialmente utili e 4 milioni e 400 mila euro per il Piano del lavoro che comprende politiche attive per favorire l’occupazione. Un milione e mezzo è destinato ai precari della città metropolitana e 26 al Parco geominerario, 2 milioni a supporto di categorie specifiche di lavoratori (SBS e Tossilo).
 
PROGRAMMAZIONE UNITARIA E SVILUPPO – Le cifre già elencate vanno poi integrate con i finanziamenti europei (270 milioni fra Fesr, Psr, Fse, Feamp, Pon Garanzia Giovani, di cui 115 di cofinanziamento statale) e nazionali (605 milioni fra Fsc e Pac) nell’ambito di quella Programmazione unitaria dei fondi che è una politica prioritaria della Giunta. Nel 2017, all’interno dei 605 milioni di stanziamento statale, saranno già spendibili i primi 241 milioni del Patto per la Sardegna da 3 miliardi firmato a luglio con il Governo: soldi destinati soprattutto a infrastrutture, edilizia scolastica, trasporti, sistemi idrici, energia. Altre assegnazioni a destinazione vincolata da parte dello Stato (per esempio fondi per non autosufficienza, interventi sui trasporti marittimi e ferroviari, stanziamenti per l’istituto zooprofilattico) portano l’importo complessivo della manovra a 7 miliardi e 600 milioni di euro. Grazie all’integrazione delle risorse regionali, statali e comunitarie, la programmazione unitaria permette di dare forte impulso e accelerazione alla spesa dei fondi europei sin dall’inizio del nuovo ciclo di programmazione: con il lavoro della Cabina di Regia si spende meglio, su interventi mirati e scongiurando il rischio di doppioni. Fino al 2020 ci sono oltre 720 milioni disponibili per le politiche di sviluppo che comprendono, per esempio, i bandi che per la prima volta coinvolgono tutti i tipi di imprese, da quelle culturali a quelle agricole, dall’industria al lavoro fino all’artigianato e al turismo.
 
CONDIVISIONE PAROLA CHIAVE – Il percorso della Finanziaria per il 2017 è stato diverso dagli anni precedenti, condiviso con le forze politiche, sindacali e datoriali e con gli enti locali prima dell’approvazione in Giunta. Una scelta precisa, quella dell’assessore Paci, fatta per mettere la Manovra a disposizione del contributo e dei suggerimenti di tutte le parti interessate. “Perché la Finanziaria è di tutti, non della Giunta o dell’assessore al Bilancio. L’ho detto molto chiaramente prima di tutto alla nostra maggioranza e poi a tutti gli interlocutori che ho incontrato nei giorni scorsi: decidiamo insieme le priorità, lavoriamo insieme, e uniamo forze e competenze per fare le scelte più giuste e garantire i migliori investimenti a vantaggio dei sardi e della Sardegna”, spiega l’assessore.
 
LE BATTAGLIE: ACCANTONAMENTI E FONDO FARMACI INNOVATIVI – La Giunta ha dunque scelto di non appesantire la pressione fiscale sulle spalle dei sardi e di non introdurre nuovi contributi. Una scelta non facile, fatta anche con la consapevolezza di avere alcune partite aperte con lo Stato che possono assicurare più denaro nelle casse regionali. La battaglia sugli accantonamenti, prima di tutto. “Anche noi dobbiamo contribuire e su questo non ci sono dubbi, le molte sentenze della Corte Costituzionale sulle regioni a statuto speciale parlano chiaro. Ma è sulla cifra che la nostra rivendicazione è ferma e decisa: la legge prevede che se subentrano nuove spese bisogna rivedere gli importi, e le nuove spese noi le abbiamo, dobbiamo far fronte all’acquisto dei farmaci innovativi e ai nuovi Lea, quindi quella somma di 680 milioni degli accantonamenti va assolutamente ridotta. Su questo la nostra trattativa con lo Stato è costante e ferma e resterà in piedi fino a che non otterremo il risultato. E poi rivendichiamo il diritto per la Sardegna ad accedere al fondo nazionale per i farmaci innovativi: stiamo parlando del riconoscimento di pari diritti ai nostri cittadini. Con questa Finanziaria vogliamo dare risposte al malessere e ai disagi lavorativi e sociali, ma allo stesso tempo vogliamo avviare e consolidare politiche di sviluppo per l’intera Sardegna”.
La Giunta ha approvato anche l’autorizzazione a due mesi di esercizio provvisorio di bilancio.
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