Vestiti e ristrutturazioni pagati con i soldi dell’anziana cliente, avvocatessa di Cagliari condannata

Acquisti in negozi di abbigliamento e spese per la propria abitazione, 23mila euro prelevati dal conto di una 90enne della quale era amministratrice di sostegno. Due anni e due mesi alla legale, sospesa dalla professione, Daniela Caliendo, pena da scontare facendo lavori di pubblica utilità alla Caritas e in una parrocchia

Ha utilizzato una parte dei soldi di una novantenne, malata, che stava seguendo come amministratrice di sostegno, poco più di 23mila euro (9mila dei quali prelevati in contanti), per acquistare vestiti e fare ristrutturazioni nella sua abitazione, facendo figurare i bonifici con causali, false, legate a lavori a favore dell’anziana. Il giudice Giorgio Altieri, lo scorso venti aprile, ha riconosciuto colpevole la donna: eviterà il carcere ma dovrà svolgere 790 giorni di lavori di pubblica utilità, pari a 1580 ore, svolgendo volontariato alla Caritas e in una parrocchia. L’undici ottobre scorso il rinvio a giudizio e, tra le pagine del tribunale, si legge anche che la Caliendo “non solo ha ammesso i fatti contestati, ma ne ha confessati numerosi altri non emersi dalle indagini”. Daniela Caliendo, inoltre, oltre ad avere alle spalle un patteggiamento per 22 mesi per un episodio simile, è stata già sospesa dalla professione di avvocato e lavora come insegnante.
Tra i divieti elencati nella sentenza, arrivata dopo la richiesta di patteggiamento presentata dai legali della Caliendo, Gigi Porcella e Massimo Ledda, dovrà risarcire i danni e non potrà avere armi in casa, frequentare pregiudicati, dovrà restare inoltre in Sardegna, ragione per la quale le è stato tolto il passaporto. Le parti civili sono state assistite dall’avvocato Pierandrea Setzu.


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