Neanche Cagliari rimane indifferente di fronte alla notizia della nascita del figlio di Nichi Vendola. E scatta la polemica: “no alla mercificazione della vita”. Con queste parole il coordinatore regionale di Noi con Salvini, Daniele Caruso, definisce la vicenda. “Penso che Vendola e il suo compagno abbiano dato espressione al proprio desiderio egoistico senza considerare che il bambino subirà la loro decisione di andare oltre ciò che consente la natura. Diritto naturale del bambino sarebbe quello di nascere da una mamma e un papà, senza sentirsi diverso da tutti gli altri bambini, senza sentirsi, un giorno, un oggetto. Bisogna considerare che la vicenda dà l’idea della mercificazione della vita, che non è più un diritto, ma marce di scambio, seppur per i pochi che possono permetterselo. Poco importanti le ripercussioni sulla salute psichica del bambino nei prossimi anni, e sulla salute psichica e fisica della donna che ha donato l’ovulo e di quella che ha affittato l’utero. L’importante era che la coppia omosessuale abbia il giocattolo tanto desiderato per giocare a mamma e papà”, afferma. No all’utero in affitto: ” perchè svilisce totalmente la maternità, il rapporto tra la mamma e il bambino, l’idea stessa di procreazione. Diventa un mercato, la procreazione diventa produzione, il bambino la merce di scambio, la mamma una fabbrica. E inoltre é pratica dannosa per la salute della donatrice che viene sottoposta a ‘bombardamenti’ ormonali che possono essere mortali. Bisogna accettare che la natura non consente a due uomini e due donne di procreare. Se proprio vogliono completare il loro rapporto con qualcuno che gli dia un ‘seguito’, potrebbero adottare una persona già adulta e capace di intendere e volere, come fece qualche anno fa Renato Zero. Lascino in pace i bambini, e non sviliscano la procreazione, non mortifichino il ruolo demma mamma e della maternità”, conclude.












