Le vaccinazioni, in Sardegna, sono azzoppate, in parte, dai no al vaccino AstraZeneca. Dopo il successo degli Open Day dello scorso weekend, l’Isola ha a disposizione svariate decine di migliaia di dosi di siero. E, proprio mentre la zona bianca è dietro l’angolo, arriva la beffa legata proprio ai rifiuti per Astrazeneca. Un problema non piccolo, un grattacapo anche per l’Ats guidata dal commissario straordinario Massimo Temussi, già alle prese con lo scontro con quei medici di base additati da lui come “non collaborativi”. La replica, sul punto, è già arrivata da Marina Fancellu, segretaria regionale del Sindacato Medici Italiani: “Avevamo chiesto un supporto logistico, e non c’è stato dato, e la somministrazione del vaccino è da fare in una determinata maniera. Ci devono, poi, spiegare come si può andare da tutti i pazienti in un certo lasso di tempo, perché ci sono delle scadenze da quando si scongela il vaccino e se si avesse un supporto si farebbe prima. Noi abbiamo anche la nostra attività dello studio medico, quella per tutte le patologie non Covid, che va avanti, perché non è che quelle malattie si sono messe in attesa perché c’è il Covid”.
Grane con una parte dei medici di base a parte, c’è appunto la questione legata ad AstraZeneca: “C’è una quota di persone over 60 che o non si presenta o rifiuta questo siero, a parte chi non si vuole vaccinare. Stiamo valutando se fare”, sulla scia dello scorso Open Day, un “eventuale AstraZeneca Day”. Vedremo se il progetto, ovviamente, vedrà la luce. Sulla diatriba Ats-medici di base, emerge anche che Temussi voglia coinvolgere tutti gli ordini medici, in modo da sbloccare definitivamente la situazione.










