Sono partiti i lavori sulla rete finalizzati alla messa in esercizio della condotta del distretto Irriguo denominato “Uta Nord” messi, effettuati dal Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale. Si tratta di un lavoro atteso a Uta da oltre 40 anni. Infatti, la posa in opera delle tubature risale agli anni 80. Da allora nessuna attivazione in favore delle aziende agricole. Il distretto comprende circa 1700 ettari di terreno ad alta vocazione agricola e all’allevamento che, però, non hanno mai potuto usufruire di questa importante risorsa. Fino ad ora gli operatori del settore hanno dovuto ricorrere all’emungimento dell’acqua tramite i pozzi spendendo ingenti somme dovuti all’uso di motori elettrici. Costi diventati ormai insostenibili, determinando in molti casi la rinuncia al proseguo delle attività, in particolare quelle in campo aperto. Una volta in esercizio le aziende del distretto potranno usufruire delle acque raccolte nella diga Genna is Abis, che oggi invece, finiscono inutilmente in mare durante gli scarichi dovuti alle piene. I lavori curati dal Consorzio proseguiranno nei prossimi mesi con il ripristino della stazione di pompaggio presente alla base dell’invaso, negli anni vandalizzata e mai rimessa in servizio, e la manutenzione delle porzioni di condotta che dovessero risultare ammalorate, grazie ad un finanziamento regionale di circa 2 milioni di euro.
Soddisfatto il sindaco Giacomo Porcu: “L’attivazione del distretto di Uta nord è sempre stata una nostra priorità per sostenere un settore vitale per il paese come quello agricolo e dell’allevamento. Dopo anni in cui abbiamo costantemente dialogato con gli enti regionali, sollecitando con forza l’ avvio dei lavori, salutiamo con favore questo inizio dei lavori e auspichiamo che presto le aziende possano godere a pieno dei benefici di questa infrastruttura, incredibilmente ferma da decenni. I costi d’irrigazione passeranno dalle attuali svariate migliaia di euro annue a qualche centinaia ridando ossigeno ad un settore, purtroppo, in crisi che così potrà creare opportunità di sviluppo e lavoro”. Il consigliere delegato all’Agricoltura Rossano Pibia aggiunge: “Nelle zone già servite dal Consorzio abbiamo assistito alla nascita di colture che prima risultavano proibitive dando nuovo reddito ad agricoltori e allevatori. Con loro salutiamo con favore questi lavori ma seguiremo con attenzione gli sviluppi perché vogliamo metterci definitivamente alle spalle la beffa di vedere l’acqua finire in mare e le terre incolte a causa di bollette energetiche salatissime. Il settore agropastorale ha sostenuto la nostra comunità in passato e crediamo fortemente che possa farlo anche in futuro grazie ai tanti imprenditori capaci che meritano il massimo sostegno con fatti concreti.











