Uta – Sovraffollamento nella casa circondariale di Uta, Ettore Scalas, ieri Alberto Urpi in visita nel carcere: “Nonostante le criticità è in grado di garantire servizi educativi e sociali che rappresentano un investimento sociale per tutta la collettività”.
Il consigliere regionale, dopo l’escalation di episodi che hanno portato alla cronaca la struttura, ha “ritenuto doveroso nel mio ruolo, recarmi a visitarla”. “Il carcere sicuramente al momento attraversa delle criticità dovute al superamento della capienza ma nonostante ciò è in grado di garantire servizi educativi e sociali che rappresentano un investimento sociale per tutta la collettività. Il carcere non può essere un corpo estraneo ai problemi di una comunità” spiega Urpi.
“La Regione Sardegna deve continuare ad essere parte attiva nel processo di recupero sociale, attraverso percorsi di reinserimento e formazione ma deve garantire quei livelli essenziali di servizi come ad esempio quello sanitario dei detenuti, in maniera da semplificare anche, il lavoro di tutti gli operatori carcerari”.
Una collaborazione attiva, insomma, una sinergia di forze tra le istituzioni per fare in modo di intraprendere un’organizzazione a 360° che punti sul recupero delle persone, un percorso mirato e continuo e che non sottovaluti l’importanza dei servizi all’interno della casa circondariale, in modo tale da agevolare anche gli operatori che lavorano nella struttura.
“Ringrazio il direttore dottor Marco Porcu, tutti gli operatori e tutto il corpo di polizia penitenziaria per la disponibilità e la trasparenza dimostrata durante tutta la visita” specifica Urpi.












