Poteva finire in tragedia un consiglio di disciplina dove gli operatori si accingevano a contestare delle violazioni commesse dal detenuto, che a causa del suo comportamento violento è stato trasferito in 40 Istituti nella penisola. Sono stati momenti di tensione: il detenuto ha estratto dal cavo orale una lametta che aveva abilmente occultato ed ha cercato di aggredire l’educatrice ma è stato provvidenziale l’intervento di 3 Agenti che in quel momento erano presenti proprio perché si tratta di un detenuto estremamente pericoloso ed imprevedibile. Ha quindi cercato con tutte le proprie forze di divincolarsi ed ha continuato a minacciare l’educatrice promettendo che alla prima occasione utile l’avrebbe uccisa. A renderlo noto il segretario generale della Sardegna della UIL pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu che aggiunge: “ Commentiamo un episodio estremamente grave che poteva finire in maniera tragica se non ci fosse stato l’intervento tempestivo degli Agenti presenti in quel momento. Gli Istituti Penitenziari sono ormai diventati scenari di violenza inaudita e la situazione non sembra migliorare soprattutto perché l’attuale Governo è riuscito ad allinearsi perfettamente con i predecessori nel non fornire soluzioni risolutorie. In Sardegna lo scenario è desolante , dal Dipartimento continuano ad arrivare numerosi detenuti dalla penisola , nel carcere di UTA il sovraffollamento ha raggiunto una soglia insostenibile, il personale fatica a trovare posti per i nuovi arrestati perché nelle “celle” i detenuti sono letteralmente ammassati! Siamo davanti una situazione esplosiva che continuiamo a definire la peggiore degli ultimi 30 anni! Il capo del Dipartimento Giovanni Russo in regione non risulta pervenuto, tanto meno risulta pervenuta la sua linea gestionale, cosi’ come il Provveditore uscente non solo non è riuscito ad imprimere una svolta che gli avevamo chiesto al suo arrivo ma ha imposto alle Direzioni di Cagliari e Sassari un organizzazione del lavoro contro il volere di tutti i sindacato che ha contribuito a nostro avviso a far precipitare ulteriormente la situazione che non era peraltro rosea. Continuiamo a denunciare un‘ Amministrazione inadeguata a gestire l’attuale emergenza , addirittura miope nel caso di UTA , visto che nonostante l’allarme sovraffollamento continua ad assegnare detenuti facinorosi dalla penisola e che costringe il personale a lavorare in un carcere illegale.
“Auspichiamo”- conclude Cireddu-“che il Nuovo Provveditore, di recente nominato, possa risollevare insieme ai rappresentanti dei lavoratori una situazione partendo dalle macerie perché continuare in questo modo è praticamente impossibile! All’educatrice va la nostra solidarietà e vicinanza ed al personale intervenuto va il plauso e la gratitudine di tutti i livelli della UIL. “