Ha chiamato il 118 “su consiglio del medico di famiglia”. Maria Gabriella Manca, quartese, spiega di aver seguito alla lettera le indicazioni del dottore quando sua madre, Franca Carta, novantuno anni, si è sentita male: “Ha varie patologie e aveva un intenso stato di agitazione psicomotoria che faceva temere problemi di tipo neurologico. Venerdì sera, alle venti, i soccorritori l’hanno trasportata dalla sua residenza di Dolianova sino al Policlinico di Monserrato”. All’anziana le è stato assegnato “un codice verde”, quindi non il colore più grave. “Vero, però sono passate comunque tante ore durante le quali mia madre è rimasta sempre dentro l’ambulanza, trascorrendo la notte sulla barella e dovendo sopportare, tra l’altro, le temperature atroci di questi giorni. L’ho trovata abbandonata, senza i più elementari accudimenti. Il giorno successivo, sabato sette agosto, “alle dieci”, come risulta dai documenti del pronto soccorso, la donna è stata fatta entrare. Le dimissioni? “Alle 17, per farle le analisi del sangue e una Tac c’é voluto quasi un giorno. Ma è normale tutto questo? Non é vergognoso non dire niente? Non protestare, non ribellarsi. In questo momento di sconforto, penso tuttavia ai tanti ottimi medici e infermieri che ancora irradiano luce in questo infernale girone e, chissá fino a quando, evitano che questo settore cosí vitale della societá sprofondi nel caos e nell’abisso piú totale”, osserva la figlia dell’anziana.
E dal Policlinico di Monserrato confermano la presa in carico della 91enne dopo undici ore: “Quel giorno il pronto soccorso è stato preso d’assalto, avevamo a che fare con cinquanta codici gialli e otto codici rossi. La donna era un codice verde, ecco perchè ha dovuto attendere, ma è stata comunque monitorata e non abbandonata”.












