Evaristo Scalco, l’artigiano di 63 anni che nel novembre del 2022 uccise l’operaio 41enne Javier Miranda Romero è stato condannato oggi a 23 anni dalla Corte d’Assise di Genova.
Il 63enne a si era adirato a causa dei forti rumori in strada e colpì l’operaio con una freccia. Nella condanna, viste le motivazioni dell’omicidio, è stata considerata infatti l’aggravante dei “futili motivi”.
Romero era uscito con un amico a festeggiare la nascita del figlio, e si trovava proprio sotto casa di Scalco, che disturbato dal loro parlare ad alta voce si è affacciato per rimproverarli, insultandoli anche per la loro origine. I due amici, però, risposero a tono a Scalco che poi decise di compiere il gesto sconsiderato. L’artigiano provò a estrarre la freccia con cui aveva colpito Romero ma, nonostante i successivi soccorsi del 118, il 41enne morì in ospedale.
In tutto questo tempo, Scalco ha sempre detto di essersi pentito di ciò che ha fatto. L’artigiano è stato anche condannato a un risarcimento di 500 mila euro alla famiglia della vittima. Non sono d’accordo gli avvocati di Scalco:
“È una sentenza che ha colto l’assurdità di un ergastolo per una persona come Scalco. Per noi però non è un omicidio volontario e non ci sono nemmeno i futili motivi. Questa è una tragedia umana e il dramma rimane”.












