Il visitatore che entra nel sito viene ricevuto da nessuno, o meglio da un cartello che indica che al tramonto la necropoli verrà chiusa per un guasto all’impianto di illuminazione.
Un bel biglietto da visita per incominciare anche perché in questo mese di maggio il sito dovrebbe chiudere alle 22,30 ma imbrunisce alle 20,30: quindi due ore di chiusura forzata.
La visita incomincia lungo uno stradone infelice dal quale si vedono sulle destra le tombe puniche oltre la recinzione. Sulla sinistra in lontananza la tomba più importante quella dell’Ureo quasi all’orizzonte.
Sì è difficile godere l’atmosfera da quella stradone che nulla ha di antico e non serve a creare l’ambiente del cimitero arcaico dove riposavano forse migliaia di cagliaritani d’altri tempi. Un monumento archeologico così importante sfruttato male quindi e parzialmente, cosa che non giustifica l’ingresso gratuito.
“Non bisogna trattare questa necropoli come un qualsiasi parco urbano anonimo e irraggiungibile. “ ha detto Roberto Copparoni presidente dell’associazione Amici di Sardegna che da anni è impegnata per far conoscere e valorizzare la necropoli “Tuvixeddu non ha parcheggi, non ha cartellonistica che indichi che siamo nella più grande necropoli fenicio- punica del Mediterraneo. Poi bisognerebbe educare i cagliaritani a conoscere questo sito per l’importanza che la cultura riveste anche per fini occupativi, oltre che di crescita sociale ed economica.”
Nel sito cagliariturismo.it si legge che le visite guidate al prezzo di 5 euro sono disponibili nei seguenti giorni e orari: martedì 09.30 – 13.00; venerdì e sabato 16.30 -19.00; domenica 9.30 – 13.00/ 16.30 – 19.00 e poi nei giorni ed orari di approdo delle navi da crociera.
Meglio che niente, altrimenti con quel percorso mini che non dà per niente l’impressione della vastità della necropoli il turista sarebbe davvero sperduto e non gli rimarrebbe altro che consultare “l’itinerario antropologico” previsto con delle tappe lungo il tragitto che dà delle nozioni storiche sul sito molto sommarie.
Unica zona gradevole perché curata con belli e rigogliosi cespugli sta a metà percorso sulla destra per chi sale. Insomma tutta da rivedere l’organizzazione della Necropoli di Tuvixeddu sbagliata anche nella concezione del suo percorso che lascia lontano il visitatore anche dall’atmosfera storica e che non permette di rendersi conto dell’importanza del luogo perché in gran parte celato in maggioranza lontano dagli occhi di coloro che visitano.
Guardate il VIDEO con le riprese nella necropoli e l’intervista a Roberto Copparoni.













