“No alle scorie” presa di posizione unanime da parte dei sindaci dei territori indicati come possibili luoghi di stoccaggio degli scarti nucleari. Il sindaco di Mandas Umberto Oppus: “Qualche benpensante romano vuol mettere questa struttura sopra beni culturali, paesaggio, territorio e aree produttive”. Si è svolta ieri Consiglio Regionale agli Stati generali la seduta per il NO allo stoccaggio di rifiuti radioattivi in Sardegna. Tra i presenti anche la Presidente del CAL Paola Secci, il Presidente dell’ANCI Emiliano Deiana, i capigruppo del Consiglio, i rappresentanti dei sindacati e i primi cittadini dei comuni di Albagiara, Assolo, Guasila, Mandas, Nurri, Ortacesus, Segariu, Setzu, Siurgus Donigala, Tuili, Turri, Usellus, Ussaramanna, Villamar. Un’unica e decisa posizione quella delle istituzioni che sono decisi a dare battaglia contro le indicazioni governative. “Sono appena intervenuto in Consiglio Regionale per dire No, a nome della comunità di Mandas, all’individuazione del nostro territorio e della nostra isola come sito per il deposito nazionale per le scorie nucleari” ha spiegato il sindaco Oppus. “Ho evidenziato come lo Stato obblighi, giustamente, i Comuni a tutelare paesaggio, territorio, beni culturali, fiumi e aree produttive, poi qualche benpensante romano vuol mettere questa struttura sopra beni culturali, paesaggio, territorio e aree produttive
Sono e sarò per il paese e l’isola dei nuraghi e mai per il paese delle scorie, battaglia identica le speculazioni di ogni tipo”. Tutti uniti, quindi, per dire no alle scorie: “Ho ribadito le mie perplessità sulla opportunità e la legittimità della Sardegna inserita nelle aree idonee per il deposito di scorie” ha comunicato la sindaca Paola Casula di Guasila.
“Nonostante le nostre osservazioni tecniche, il comune di Guasila è stato confermato come luogo idoneo.
La nostra preoccupazione è che in futuro ci possa una decisione unilaterale che non tenga conto dei rischi del territorio. Ho chiesto al presidente Solinas di verificare le condizioni per opporsi ad un provvedimento che a mio avviso non rispecchia quanto previsto dalla Statuto autonomo della Sardegna”.











