Ottocento chili negli ultimi quattro mesi, da maggio ad agosto, mese non ancora finito. È molto “pesante” il bottino di sabbia e conchiglie scoperte dentro i bagagli dei turisti all’aeroporto di Elmas. I dati “sono forniti dalla Sogaer”, precisa subito il direttore dell’Area Marina protetta di Capo Carbonara Fabrizio Atzori, “e appartengono a tutte le spiagge che fanno capo a Villasimius”. Una “moda” vietata, quella di riempire bottigliette e sacchetti di sabbia e conchiglie, utilizzati come souvenir ricordo dai vacanzieri. E il lungomare della località turistica del Cagliaritano è tra i più depredati. “L’ultimo episodio qualche giorno fa. Due turiste straniere, parlavano solo inglese, hanno riempito quattro bottigliette di plastica con pietroline ‘pescate’ mentre facevano dello snorkeling. Le guardie ambientali hanno visto tutto e le hanno bloccate, loro hanno detto chiaramente che volevano portarsi via un ricordo delle ferie”, spiega Atzori, “alla fine hanno rigettato tutte le pietre nel mare e se ne sono andate”. La prevenzione, e non le “bastonate”, comunque, sono la strada prediletta da chi dirige l’Area Marina protetta.
Nessuna multa, infatti: “Spieghiamo ai turisti che non possono portarsi via sabbia e conchiglie, c’è chi comprende benissimo il nostro avviso”. Non in tanti, purtroppo, visti i numeri choc legati ai “bottini” recuperati tra trolley e borsoni nello scalo aeroportuale principale della Sardegna.











