Il dato finale sulle 173 sezioni di Cagliari non solo è impietoso, numericamente parlando, ma è un chiaro messaggio di “sfratto” che la maggioranza dei cagliaritani andati a votare (il 55,3% degli aventi diritto) ha voluto dare a Truzzu. Il sindaco esce elettoralmente parlando con le ossa rotte proprio nella città che ha governato dal 2019. I dati sono quelli finali, la Todde segna il 53,05 e Truzzu il 34,6. Quasi venti punti di di differenza, oltre tredicimila voti di scarto ai quali vanno aggiunti i 7722 dati a Renato Soru e i 1112 a Lucia Chessa. Truzzu ha perso ovunque, dal centro alla periferia: anche storiche roccaforti del centrodestra come San Benedetto sono andate all’esponente di M5S e Pd.
Truzzu perde la sfida più importante, i cagliaritani hanno deciso di non perdonargli i troppi cantieri aperti, il caos viabilità, la città ancora troppo sporca e l’emergenza sicurezza nei rioni della movida. E lui ha già le valigia pronta per traslocare in Regione, dove lo attendono cinque anni da consigliere di opposizione.











