Pagine su pagine, tutte bianche, alla voce “prenotazioni”. Chi si sposta per un viaggio nel pieno dell’emergenza Coronavirus e con le restrizioni già decise e approvate per Natale e Capodanno? Nessuno. Tiziana Vacca, agente di viaggio di Cagliari attiva sin dagli anni Ottanta, conta i clienti che non ci sono: “Incassi pari a zero e regole in continua evoluzione. Non stanno prenotando nemmeno per i prossimi mesi, ci hanno tolto anche il Capodanno”, tra “impianti chiusi e cenoni vietati negli alberghi, più il blocco delle crociere”, osserva. E gli aiuti economici? “Ho avuto i due bonus da 600 euro ma ne ho pagati oltre 4mila in tasse e stipendi non percepiti, nel senso che l’Inps ha già ricevuto questi soldi da me. La buona gestione mi consente di arrivare sino all’anno prossimo con le mie forze, ma sto toccando i risparmi che ho messo da parte”. E la Vacca è netta nel chiedere come mai “i soldi del bonus sono stati dati a tutti? Io sono dovuta restare chiusa, altre attività come le pizzerie d’asporto no”.
“Col decreto del 25, 26 dicembre e primo gennaio non ci si può spostare tra Comuni, cosa vendo? Un albergo vuole investire in un’apertura per avere quattro o cinque clienti?”, osserva. “Tra riscaldamento, sicurezza e sanificazioni scelgono, direttamente, di non aprire”.










