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Da lunedì 14 settembre, chiunque arrivi in Sardegna in nave o in aereo, tanto dal resto d’Italia quanto dall’estero, dovrà farlo da “negativo” al Coronavirus. Sono tre le opzioni che fornisce, nella nuova ordinanza diramata nella tarda serata di ieri, il presidente della Regione Christian Solinas: presentare all’imbarco l’esito di un test, sierologico o molecolare o antigenico rapido, eseguito non oltre le 48 ore della partenza, che dimostri la negatività al Covid-19. Se sprovvisti, è possibile dimostrare, sempre all’imbarco di aver compilato online l’apposita autocertificazione, ai sensi e per gli effetti di cui al DPR n. 445/2000, che provi di essersi sottoposti, nelle 48 ore precedenti all’ingresso nell’Isola, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo, avendo cura di indicare obbligatoriamente: il tipo di test effettuato e la data di esecuzione; il nome della struttura (pubblica, privata o privata accreditata) presso la quale lo stesso test è stato effettuato. I passeggeri sono tenuti a compilare la suddetta autocertificazione nell’ambito della registrazione di cui al precedente articolo. Terza opzione: arrivare in Sardegna e sottoporsi, entro 48 ore, ad un tampone. Uno scenario, quest’ultimo, adottabile solo “in via transitoria”. E chi parte deve sottoporsi alla misurazione della temperatura: “È vietato l’imbarco nel caso venga rilevata una temperatura uguale o superiore a 37,5”, si legge nell’ordinanza.
Valido sin da subito, invece, l’obbligo in tutta la Sardegna della mascherina h24, in tutti gli ambienti chiusi o aperti in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro. Niente mascherina solo per i bimbi che hanno non più di sei anni e per i soggetti con forme di disabilità.