Se i 5 stelle sono coerenti come dicono di essere, allora devono sfasciare tutto, rompere l’alleanza e andare per conto proprio. La mossa di Massimo Zedda comunicata ufficialmente ieri sera, è una provocazione ma anche una evidente prova politico-muscolare: solo una settimana fa la presidente Todde leader dei grillini e presidente della Regione, aveva imposto il divieto all’ingresso nel campo largo dei partiti che alle regionali sostenevano gli avversari, in particolare Renato Soru. Ma Luciano Uras, il gran capo dei Progressisti, se ne è evidentemente infischiato e ha dato mandato a Zedda di procedere con l’allargamento. Con una mossa a sorpresa nel giorno della festa della Liberazione: dentro Azione, che non solo aveva corso con Soru ma che attraverso il suo leader Calenda ha ingaggiato una battaglia personalissima con la Todde.
Una provocazione non da poco, considerato che la candidatura di Zedda è frutto di un preciso accordo con la Todde, ovvero il rientro nel campo largo dopo aver corso tre quarti di campagna per le regionali accanto a Soru in cambio della candidatura a sindaco di Cagliari. Non solo: Massimo Zedda ha già detto che sta lavorando per ulteriori allargamenti, ufficializzando così una linea totalmente opposta a quella di Todde.
I 5 stelle, che a onor del vero hanno governato con tutti ma proprio tutti, dalla Lega a Forza Italia al Pd e via dicendo – vogliono però proseguire nel solco tracciato da Conte che, nonostante il partito sia al minimo storico di consensi elettorali, passato dal 40 e passa percento a meno del 10, tiene in scacco gli alleati usando come una clava la questione morale. E così, stando a quanto si vocifera, i pentastellati hanno già chiesto un chiarimento a Zedda. E in attesa di una posizione ufficiale, impazzano voci e ipotesi, non ultima quella che proprio i 5 stelle escano dalla coalizione e si presentino con un loro candidato.
Insomma, dopo la settimana ad alta tensione per la spartizione di nomine e incarichi in consiglio regionale, un’altra grana si abbatte sulla coalizione che ha vinto le regionali. Che di tensioni ne registra sin dal primo giorno. E che nel resto d’Italia è già morta prima ancora di nascere.










