Tenta di salvare la vita al figlio della compagna e muore: addio al prof archeologo di Cagliari Carlo Lugliè

La tragedia a Narbolia. Salvo il ragazzino di 11 anni che si era trovato in difficoltà nelle acqua agitate di Is Arenas, fatale lo sforzo per il docente di Preistoria e protostoria della facoltà cagliaritana di Lettere. Conosciutissimo nel mondo accademico sardo e internazionale.


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Tenta di salvare il figlio della compagna, un ragazzino di 11 anni, che stava annegando e muore. Addio al prof archeologo Carlo Lugliè. La tragedia ieri pomeriggio a Narbolia nella spiaggia di Is Arenas. Il 60enne docente della facoltà cagliaritana di Lettere, dopo aver visto il ragazzino in difficoltà in acqua a causa delle forti correnti e delle onde altissime, si è tuffato nel tentativo di riportarlo a riva. Ma lo sforzo si è rivelato fatale. Vani i soccorsi: lo studioso è morto, mentre il piccolo si è salvato. 
“L’Università di Cagliari è profondamente addolorata per la tragica notizia della scomparsa di Carlo Lugliè, docente di Preistoria e protostoria che ha formato con passione generazioni di studenti e studentesse”, si legge nella pagina facebook dell’Ateneo, “tutto l’ateneo si stringe attorno alla famiglia del docente, unendosi al suo immenso dolore per la perdita di uno stimato collega e di una persona buona e coraggiosa”.
Lugliè, docente di Preistoria e Protostoria, nella facoltà di Lettere Università di Cagliari, figura di prestigio del panorama accademico sardo, era molto conosciuto per i propri studi anche a livello internazionale. Lunghissimo il suo curriculum. 
Nel 2006, ha coordinato la ricerca internazionale d’ambito archeometrico nel sito di Rio Saboccu a Guspini e realizzata presso il “Centre de Recherche et de Restaurations des Musées de France Paris, al Musée du Louvre”. 
Ha partecipato a decine di scavi archeologici con differenti livelli di responsabilità e ha coordinato campagne di prospezioni di superficie in Sardegna e in Africa (Tunisia). Dal 2001 è Direttore di ricerche e scavi in regime di concessione ministeriale pluriennale nell’ambito della ricerca sull’Ossidiana del Monte Arci in Sardegna.
Membro del Consiglio direttivo dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, socio di diverse istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali. Ha curato l’organizzazione di diversi congressi internazionali, incentrati specificamente sulle tematiche relative alla ricerca archeometrica per la caratterizzazione dell’ossidiana ai fini della definizione dei processi di riduzione, delle forme di circolazione e delle modalità di scambio.
 È autore di tre monografie e di oltre 130 articoli in riviste nazionali ed internazionali, opere collettive e atti di congressi. Le sue principali tematiche di ricerca vertevano intorno alla transizione Mesolitico-Neolitico e alla neolitizzazione dell’Occidente mediterraneo indagate attraverso approccio multipliscipinare (archeologia, biologia molecolare e linguistica), nonché intorno ai sistemi tecnici neolitici, ai meccanismi di interazione e di scambio e alla cronologia assoluta.


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