Risparmio idrico e limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile, scatta l’ordinanza restrittiva: multe sino a 500 euro per chi userà le risorse per tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico e per l’igiene personale. La minoranza, Carlo Pahler, ha intenzione di preparare un’interrogazione per chiedere esplicitamente se la misura adottata non sia dovuta a perdite della condotta anziché ai fattori ambientali come espresso nel provvedimento.
Da qualche settimana i cittadini serramannesi lamentano uno scarso approvvigionamento idrico che a malapena è sufficiente per riempire i depositi privati. Ieri è stata comunicata la decisione di porre delle limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile a causa delle “crescenti pressioni di natura antropica, a cui sono sottoposte le fonti idriche sotto forma di domanda, consumo e inquinamento” che “stanno generando numerose vulnerabilità a questo bene che deve fare i conti anche con le attuali carenze di precipitazioni responsabili di situazioni di estrema sofferenza, soprattutto nel periodo estivo”. E ancora, come si legge nell’ordinanza, “il protrarsi delle condizioni di forte siccità e la conseguente carenza idrica sta caratterizzando l’attuale periodo; un corretto uso delle risorse naturali è attualmente una necessità primaria e rappresenta un obbligo anche morale nei confronti delle generazioni future”. “Considerato inoltre che la presente situazione di crisi idrica è anche un effetto del cambiamento climatico in atto, a fronte del quale urge assumere comportamenti finalizzati a ridurre l’utilizzo delle risorse energetiche non rinnovabili, l’emissione di CO2 in atmosfera e la temperatura del pianeta” e “che durante il periodo estivo, già particolarmente critico per l’aumento delle temperature e la scarsità delle precipitazioni. Il maggior consumo di acqua potabile sull’intero territorio comunale viene accentuato da usi impropri quali l’innaffiamento degli orti, giardini e superfici a verde nonché lavaggi di autoveicoli e riempimento di piscine, vasche e fontane, causando anomali picchi di domanda e possibili carenze per l’indispensabile consumo umano”. Insomma, cambiamenti climatici e siccità hanno originato la necessità di risparmiare l’acqua più che mai nonostante maggio e giugno siano stati mesi in cui sono state registrate maggiori precipitazioni tanto da compromettere seriamente il raccolto dei cereali e quello vitivinicolo, per i quali è scattato il piano di calamità per piogge persistenti.
Sino al 30 agosto, quindi, la popolazione viene invitata “ad un uso razionale ed estremamente corretto dell’acqua, limitando il consumo di acqua potabile domestica al minimo indispensabile, e ad adottare ogni possibile accorgimento al fine di evitare sprechi della risorsa idrica”. I trasgressori saranno sanzionati nella misura compresa tra i 25 e i 500 euro.