Il tempo per i miracoli? “È scaduto, la Sardegna rimane una meta proibita per Natale, per gli stessi sardi”. Un biglietto aereo per tornare dai propri cari e stare insieme il venticinque dicembre ha scavallato la quota choc di cinquecento euro: “Sino a seicento, a testa, per arrivare a Cagliari”. A mettere in fila le cifre della grande vergogna è l’Adiconsum Cagliari. Che, consapevole che ad una ventina di giorni dalla data clou delle festività non sia più possibile invertire la rotta, è proprio quest’ultima che sarà modificata, controvoglia, da tantissimi sardi. Niente Natale con i tuoi, come da tradizione? “No, diciamo pure Natale per i fatti tuoi”, ammette Simone Girau, presidente della costola cagliaritana dell’Adiconsum. “Continuano le lamentele da parte di cittadini che denunciano il vergognoso aumento da parte delle compagnie aeree sui biglietti per raggiungere il capoluogo cagliaritano, ma la situazione negli altri scali non è certo migliore, durante il periodo natalizio. Tutti quelli che non rientrano nelle categorie previste dalla continuità territoriale, per poter raggiungere gli affetti nella nostra terra e trascorrere delle serene feste devono prepararsi a sborsare cifre assurde, anche 600 euro a testa, o rassegnarsi a passare il periodo natalizio lontano dai propri cari”. C’è già chi si è messo l’anima in pace e sceglierà mete diverse, accontentandosi di vedere genitori, parenti e amici a distanza, con una videochiamata “Stesso discorso anche per coloro che, pur avendo la possibilità di acquistare i biglietti in regime di continuità territoriale, devono fare i conti con ridotta disponibilità di posti rispetto alle esigenze di un territorio come quello sardo e con fasce orarie che hanno una logica alquanto bizzarra”.
E i rincari folli non hanno età, come direbbe in questi casi: “La fascia più coinvolta e penalizzata”, aggiunge Simone Girau, “sono i giovani over 28 sino ai 55 anni che, per ragioni di tipo personale o lavorativo, hanno lasciato l’Isola e si sono trasferiti nella penisola o nel resto del mondo. Questa fascia di età è la più colpita, perché non rientra nei requisiti della continuità territoriale”. Una sonora beffa, anzi, una vergognosa scelta che non dovrebbe lasciare insensibile la politica regionale e, di rimbalzo, l’assessore ai Trasporti, Antonio Moro. Ma a quanto pare regna proprio il silenzio, su possibili soluzioni dell’ultimo minuto, da parte soprattutto della politica regionale. “E, sempre sulla continuità, il fatto che un disabile possa accedere ai benefici della continuità, ma il suo accompagnatore in alcuni casi indispensabile debba pagare la tariffa piena è un’altra grossa e grave stortura. La Sardegna copi la Sicilia”, grida Girau, “una regione che garantisce ai suoi abitanti un rimborso del 25 per cento su ogni biglietto preso”.










