Il primo vero banco di prova per i commercianti cagliaritani desiderosi di rialzarsi dopo l’ultimo tragico Natale fatto di restrizioni e boom di contagi Covid supera la sufficienza ma è ben distante dal voto massimo. E in effetti era difficile, a due settimane dal “black friday” e con ancora molti cagliaritani in crisi, sperare di terminare la mattina dell’Immacolata con le casse piene. La folla non è mancata, gli scontrini battuti sono stati al di sotto delle aspettative. Col maltempo in arrivo dal pomeriggio, difficile sperare in una inversione di tendenza. Ci si deve accontentare, provare a sorridere e sperare che ci sia chi deciderà di comprare all’ultimo i regali. In tempi di pandemia, ad altro non si può ambire. Stefano Rolla, gioielliere di via Manno e numero uno del consorzio dei commercianti “Strada facendo”, abbozza un sorriso: “Voto otto, c’è molto passaggio ed è già qualcosa di consolante, in questi giorni di grande pioggia. Le nostre casse? Inizieranno a riempirsi pian piano, purtroppo per noi commercianti è sempre stato così, ci si lamenta sempre all’inizio sperando che alla fine i conti tornino”, dice. “Le mascherine obbligatorie possono creare un effetto paura tra la gente, ma vedo che tutti le indossano e, quindi, possono sentirsi sicuri. Dobbiamo reggere, i conti si fanno alla fine. Ci sono anche le casette di Natale, molto vicine, aperte. Certo”, argomenta Rolla, trovando una pecca, “esistono ancora strade di serie A e di serie B. Via Mazzini è stata dimenticata dalla Giunta Zedda e dalla Giunta Truzzu, oggi non hanno ritirato i rifiuti e non hanno mai fatto i lavori di ripavimentazione”.
Da via Garibaldi arriva, invece, la voce di Franco Fozzi: “Molte mani vuote, sì, effettivamente la gente gira ancora per trovare ciò che serve. Le mascherine obbligatorie? Visti i numeri di vaccinazioni e ricoveri non penso siano un problema per qualcuno, il 99 per cento di chi passa qui la indossa”. E, sul versante degli affari, rispetto a qualche anno fa “c’è un abisso. La gente ha timore di prendersi la malattia e anche quello delle chiusure, quindi stanno attenti sia i commercianti nell’acquisto delle merci sia i cittadini nel spendere il proprio denaro. Gli sconti? Li chiedono quasi tutti”.









