Un anno fa le casette di Natale erano rimaste ferme ai box per l’emergenza Covid anche a Cagliari. Dodici mesi dopo sono tornate, il virus c’è ancora ma nel frattempo sono arrivati i vaccini e, l’unica cosa che manca, a una settimana dal taglio del nastro delle casette in piazza Yenne, Corso Vittorio e piazza del Carmine sono i grandi acquisti. I primi giorni, tra pioggia e pochi soldi nelle tasche di molti cagliaritani, solo sabato e domenica si è registrato il pienone. Calma quasi piatta gli altri gironi, mezzo sorriso oggi, giorno dell’Immacolata. Lo sprint delle compere non è ancora arrivato, e chissà se arriverà. Angelo Di Salvo vende dolciumi nel Corso: “Già va bene, non mi posso lamentare ma spero che il tempo ci aiuti. È già molto essere qui, l’anno scorso eravamo tutti rinchiusi in casa. Il pienone c’è stato solo nei weekend”, cioè due giorni su sette, troppo poco per gioire. E i controlli? “Ci sono, c’è anche la polizia Locale. A noi hanno chiesto il green pass prima di entrare, siamo stati controllati”.
In piazza del Carmine Salvatore Perseo prova a piazzare quante più campane tibetane possibili, dopo aver preso in affitto una delle casette bianche: “C’è un buon afflusso di potenziali clienti, ci sono anche i controlli delle Forze dell’ordine che hanno chiesto il green pass. Si può fare sicuramente di più, soprattutto con la giusta pubblicità. Sinora non ho notato diffidenze ad avvicinarsi e visitare le casette da parte delle persone”.