Ci sono le bollette pazze e i prezzi schizzati alle stelle, le famiglie sarde sono martoriate quotidianamente da uno stillicidio economico che sembra non avere fine e, allora, si taglia ovunque si possa tagliare, anche sulle badanti. Su quelle certificate, beninteso: italiane o straniere non fa differenza, negli ultimi mesi c’è stato un crollo netto delle assunzioni. Solo per seguire un anziano dodici ore al giorno, sei giorni su sette, lo stipendio è di 1417 euro. Prima, ovviamente, ci deve essere un regolare contratto di assunzione, che blinda il rapporto tra l’anziano o il suo tutore legale e la badante: “Negli ultimi mesi c’è stato un calo sia delle assunzioni sia dei rinnovi dei contratti per le badanti in tutta la Sardegna, inclusa la zona del Cagliaritano. Le famiglie vanno alla caccia del risparmio ovunque, e per non pagare circa millequattrocento euro corrono, però, dei grossi rischi”, ammette Simone Onnis della Fisascat Cisl. Rischi? “Sì, tanti si improvvisano assistenti del genitore o del parente disabile, spesso malato. Se non sai dove mettere le mani, come dosare i medicinali e come aiutare una persona negli spostamenti, le probabilità di combinare guai sono altissime. Purtroppo, il periodo è molto critico, chi prima riusciva a garantire un fisso mensile alla badante oggi non ce la fa più perchè ha altre priorità”.
Che fare? Poco, purtroppo, principalmente bisogna attendere l’arrivo di tempi migliori. Intanto, Onnis, che ha già organizzato in passato corsi gratuiti per formare colf e badanti, a gennaio 2023 farà una nuova tranche di lezioni: “Sempre gratuite, stavolta saranno aperte a tutti, anche ai familiari di un anziano che necessita di assistenza: le farò a Cagliari, Olbia e Tortolì. Stiamo ricevendo tante richieste da parte di figli e nipoti che svolgono un altro lavoro, non hanno la minima intenzione di cambiarlo per fare il o la badante ma, allo stesso tempo, non possono permettersi di versare ogni mese soldi che, invece, utilizzano per altre necessità”.