Antonello Spissu non era soltanto uno dei migliori ristoratori di sempre della cucina cagliaritana: era una festa. "Gli antipastini li gradite si, ve li mando?", e giù 30 piatti tra orziadas, polpi, ricci, gianchetti, tonno fresco, salmone marinato, funghi trifolati, bocconi, lumache al sugo, burrida squisita, scabecciu. Ti accoglieva col sorriso ed era sempre di buonumore, mai una parola fuori posto. Il ritratto di un artista del cibo che ci ha lasciato oggi
Di
Jacopo Norfo