Il fascino e le molteplici suggestioni della cultura ispano-americana affiorano da “Las Simplas Cosas” del gruppo Nahui – protagonistavenerdì 1 dicembre alle 21 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari per il secondo appuntamento con la rassegna “Musica al TsE” organizzata dal Teatro del Segno – nell’ambito del progetto “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” con la direzione artistica di Stefano Ledda.
Un ideale viaggio tra i paesaggi e le storie del Centro e del Sud America con il concerto dell’affiatato ensemble che si ispira alla figura della leggendaria pittrice, poetessa e modella Nahui Olin (al secolo María del Carmen Mondragón Valseca): sul palco la cantante e performerFrancesca Salis (voce) con Rinaldo Pinna alla chitarra, Raoul Moretti all’arpa elettrica e Dario Pirodda al sax soprano – tra raffinate alchimie sonore e melodie indimenticabili.
Un’antologia di canzoni – dalla sensuale e struggente “Paloma Negra” e “La Llorona” incentrata su un’inquietante e ambigua figura del folklore, rese celebri dall’interpretazione di Chavela Vargas, alla tradizionale “La Bruja”, alla famosa “Todo Cambia” di Mercedes Sosa (da una poesia del cileno Julio Numhauser), e ancora dal Venezuela “Caballo Viejo” di Simón Díaz e “Alma Llanera” di Pedro Elías Gutiérrez e Rafael Bolívar Coronado, la splendida “Luz de Luna”, “El ultimo trago”, e la “Canción de las simples cosas” di Armando Tejada Gómez e César Isella che dà il titolo al concerto e suona come un’esortazione a riscoprire il senso della vita e il piacere nei piccoli dettagli, quelle «cosas simples que quedan doliendo en el corazón», tra amore e nostalgia.
Il progetto musicale nato con l’intento di confrontarsi con le civiltà d’oltre oceano, esplorando attraverso i canti le molteplici sfaccettature delle culture meticce frutto dell’incontro (in molti casi lo “scontro”) tra le genti indie – i discendenti degli Aztechi, dei Toltechi, dei Maya – e le popolazioni iberiche tra l’eco di miti e riti arcaici e misteriosi e divinità ancestrali, ha preso il nome dall’artista messicana Nahui Olin.Partendo dalle proprie radici, i Nahui intrecciano la tradizione con nuove sonorità, l’intimità di suoni acustici con la sperimentazione di timbri elettrici, le voci del sud del mondo insieme a richiami jazz, per creare una tessitura originale di rimandi tra geografie musicali apparentemente distanti.
Un meraviglioso itinerario tra scenari straordinari, maestose catene montuose, laghi e fiumi, deserti e città, abitati da creature appassionate e artiste visionarie come Nahui Olin e Frida Kahlo e cantadoras come Chavela Vargas, «una trama sonora che racconta destini e speranze, storie universali di amori, delusioni, volontà di riscatto». Nahui riunisce quattro artisti di differente formazione ed estrazione, accomunati dal desiderio di conoscere e suonare musiche capaci di far vibrare all’unisono le corde della mente e del cuore: ne “Las Simplas Cosas” affiorano e si contemperano le diverse anime dell’ensemble, in una felice sintesi tra folklore e contemporaneità.












