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Storie, Monumenti e Personaggi: Il Colle e la Basilica di Bonaria

di Redazione Cagliari Online
23 Giugno 2017
in cagliari, zona-monteurpinu

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Di  Sergio Atzeni 

Il nome “Bonaria” deriva probabilmente da “Balnearia” ossia zona di terme o di mare, che secoli 
or sono lambiva i piedi dell’attuale e imponente  scalinata che da viale Diaz permette di 
raggiungere la basilica sul colle..​
Il colle ha una lunga storia risalente al periodo punico e romano, come testimoniano i sepolcri 
ipogeici ed i colombari destinati a sepolture presenti nella zona.​
Ai piedi del colle sorgeva una chiesa, ormai scomparsa, che in  tempi remoti si chiamava  “Sancta 
Maria in Portu Gruttae” con chiaro riferimento alle grotte e alla zona portuale allora esistente.    
Più tardi quell’edificio consacrato prese il nome di San Bardilio diventando la parrocchia della zona 
e come tale accolse il cardinale Visconti in occasione della sua visita in città nel 1263, quando 
dipendeva dal duomo di Pisa ed era affidata ai frati Minori di San Francesco.  
Al tempo dei pisani (1218-1324)  Bonaria era quindi un porto commerciale nel quale arrivavano le 
merci conservate poi in magazzini che sorgevano lungo la strada principale del borgo chiamata via 
Dei Mercanti. Quando, nel 1324, gli Aragonesi giunsero per conquistare Castel di Calari (l’attuale 
Castello), occuparono il colle e ne fecero una città fortificata, dalla quale partivano gli attacchi 
contro i  pisani assediati nella rocca di Castello.​
La costruzione dell’antico e ormai scomparso santuario sulla sommità del colle risale a quell’anno 
e fu affidato ai frati della Mercede, famosi per il loro impegno nel riscattare i prigionieri cristiani in 
mano ai musulmani. Poi  nel 1336 si costruì il monastero adiacente che con numerosi  
rimaneggiamenti è giunto fino a noi.​
Con gli iberici la città di Bonaria, forte di 7000-8000 abitanti, diventò un centro antagonista della 
Calari castellana e residenza dei nobili aragonesi e di tutto lo stato maggiore militare.  Fu capitale 
del Regno di Sardegna e Corsica dal 15 giugno 1324 al 10 giugno 1336, poi il borgo fortificato fu 
lentamente abbandonato e cadde in rovina così  il santuario rimase l’unica costruzione in quella 
zona oramai degradata e priva di popolazione.​
Nel 1370, come narra la leggenda, in una giornata di tempesta, approdò nelle vicinanze del 
monastero una cassa che nonostante gli sforzi non fu possibile rimuovere.​
Furono chiamati i frati della Mercede e d’incanto essa diventò leggera e fu agevole trasportarla in 
convento dove, una volta scoperchiata,  mostrò il suo contenuto: una statua Lignea della Vergine 
Maria con in braccio il bambino Gesù: la pesante cassa di noce era evidentemente caduta in mare 
da una nave in rotta verso la Spagna.​
Il santuario, da allora chiamato Nostra Signora di Bonaria, custodisce tuttora i resti della cassa e la 
statua che vengono venerati dai naviganti che nei secoli hanno donato numerosi ex voto ora 
compresi in un museo.​
Il punto esatto dove il simulacro approdò nel 1370 e segnato da una colonna sul lato destro della 
grande gradinata costruita in tempi recenti e segna anche la linea antica del mare.​
In quei tempi Nostra Signora di Bonaria fu designata patrona dei naviganti e la sua venerazione 
superò il mediterraneo infatti nel 1570 lo spagnolo Pedro Mendoza si affidò alla madonna per 
proteggere la sua spedizione attraverso l’Atlantico. Una volta  giunto alla foce del  Rio della Plata 
chiamò la città da lui fondata “Buenos Aires” in onore della vergine che consentì l’esito positivo 
della spedizione: cioè l’attuale Buenos Aires.  
Per questo il Papa argentino Francesco, in occasione della sua visita pastorale   a Cagliari il 22 
settembre del 2013, ha  ricordato i legami tra la capitale argentina e il capoluogo sardo dovuti 
proprio  alla spedizione di Pedro de Mendoza.. 
All’antica chiesa di origine aragonese rimaneggiata nel tempo, si affiancò nel 1703, la moderna e 
imponente basilica opera dell’ex ingegnere militare Felice de Vincenti e del suo allievo Giuseppe 
Viana, che fu ultimata nel 1956.​
​
 
Tags: bonariaCagliarimonumentistoria
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