Ha sterminato quasi tutta la sua famiglia a coltellate nel loro appartamento nel paesino tedesco di poco meno di quattromila anime di Hohentengen, nella Germania del sud, al confine con la Svizzera. Giuseppe Congiu, 19enne col passaporto italo-tedesco, è stato arrestato dalla polizia e si trova già in carcere (nel ritaglio della foto pubblicata dal quotidiano tedesco Bild si vede Congiu ammanettato e tenuto da un agente). È accusato di triplice omicidio e tentato omicidio: le vittime sono il padre Erminio, 61 anni, nato a Silius, la mamma Annalisa Prasciolu, 58enne originaria di Ballao e il fratello di 34 anni, morto dopo il trasporto all’ospedale. Salva, per miracolo, la sorella, ovviamente sotto choc e tenuta sotto stretto controllo dai medici. Una vera e propria mattanza, con molti aspetti ancora da chiarire: tra le prime informazioni che trapelano dagli investigatori, l’assassino avrebbe alle spalle un passato difficile, fatto anche di droga. Ed è proprio questa la pista principale seguita. I suoi genitori erano emigrati dalla Sardegna nei primi anni Ottanta, riuscendo a trovare un lavoro e affermarsi in Germania: a Ballao c’è solo un lontano cugino della Prasciolu, le sue tre sorelle sono andate a vivere e crearsi una famiglia proprio a Silius e, in un caso, in provincia di Cagliari. Congiu, invece, lascia sei fratelli.
Il sindaco di Silius, Antonio Forci, parla di “una famiglia di grandi e onesti lavoratori che è stata colpita da una tragedia. La coppia, come tanti altri sardi, era emigrata quarant’anni fa ma tornava ogni estate qui in paese. Grazie al loro lavoro sono riusciti a prendersi una casa e so che sognavano, una volta raggiunta l’età della pensione, di voler tornare a vivere qui. Mi stringo attorno a entrambe le famiglie in questi momenti di grande dolore”. I corpi di Erminio Congiu, Annalisa Prasciolu e del fratello dell’assassino sono stati bloccati dal magistrato, sicuramente sarà eseguita l’autopsia. Tristezza e sconcerto anche a Ballao: “Qui è nata Annalisa, prima di trasferirsi e sposarsi. Sono tragedie che vedi alla tv e pensi che sono successe dall’altra parte del mondo, poi invece ti rendi drammaticamente conto che ti toccano da vicino”.











