Attraversamenti improvvisati, persone sedute sul guardrail in attesa di scavalcare, corriere che non si fermano o passano “a vuoto”. È bufera sulla statale 554, nel tratto tra Cagliari e l’area industriale al confine con Selargius e Settimo. A rilanciare l’allarme sono numerosi cittadini, stanchi di una situazione definita “assurda” e “pericolosa”: un punto già tristemente noto, dopo l’investimento mortale di un uomo lo scorso giugno. Le segnalazioni continuano a moltiplicarsi. “In due ore diverse ho visto due persone attraversare nello stesso punto. Io ormai ho il terrore di passare lì”, scrive un automobilista. Il nodo è noto: decine di persone si muovono a piedi tra la zona residenziale e quella industriale, dove lavorano o vivono, senza che esista un vero collegamento sicuro. “Non sarebbe meglio costruire un ponte pedonale tra la città e la zona industriale? È una questione di sicurezza, ormai c’è un grande afflusso”. Tra le proposte, anche quella di realizzare sottopassaggi a più livelli: “Esteticamente più belli di un ponte, e anche più sicuri, così possono passarci anche le bici”. Ma il disagio è trasversale e tocca anche il trasporto pubblico, completamente assente o inefficace. “Se uno deve fare cento metri a piedi per andare al lavoro e non ha mezzi, come può prendere una corriera?”, si chiede un residente. “Io abito in via del Lavoro, se non hai l’auto è davvero un problema”, conferma un altro. Alcuni invocano una linea bus Selargius–Settimo Centro, ma “solo se è puntuale e frequente, altrimenti è inutile”. C’è anche chi denuncia la presenza di ambulanti che, stando alle testimonianze, “attraversano la 554 scavalcando il guardrail e creano pericoli anche per gli automobilisti”. In tanti chiedono infine il completamento del guardrail mancante di fronte ad un punto vendita: “Serve ricordare certe cose ovvie? Le persone che tagliano la 554 esistono e perseverano”. Una situazione che richiede soluzioni immediate, perché, come scrive una testimone, “qualche giorno fa, prima del semaforo, c’era un ragazzo seduto sul guardrail centrale, pronto ad attraversare. Io non ho parole. Quel tratto ormai lo faccio a venti all’ora, per paura”.












