Stagione turistica non-stop, rimuovere l’obbligo per le imprese balneari di smontare i chioschi presenti nei lidi extraurbani: la richiesta giunge al consiglio regionale da parte di Urpi, Tunis e Peru.
Rivedere la legge regionale n.45 del 1989 e pensare a un nuovo approccio per la gestione dei flussi turistici fuori stagione. Lo chiedono i Consiglieri regionali di “Sardegna al Centro 2020” Alberto Urpi, Antonello Peru e Stefano Tunis che hanno depositato una mozione in Consiglio regionale. Il documento impegna la Giunta regionale a rimuovere l’obbligo per le imprese balneari di smontare i chioschi presenti nei lidi extraurbani: «E’ una norma ormai superata – afferma il primo firmatario della mozione Alberto Urpi – la legge consente di mantenere le strutture solo nei lidi urbani, ciò significa che il 90% delle spiagge sarde è privo di servizi da fine ottobre ad aprile. Questo rappresenta un ostacolo per l’allungamento della stagione turistica. Basta pensare a quante persone vengono in Sardegna a fare escursioni, trekking o a percorrere i cammini religiosi. La presenza dei servizi in spiaggia è diventata indispensabile». L’obbligo di rimozione delle strutture, da sempre contestato dai balneari, rappresenta un costo insostenibile per le imprese: «La norma è vecchia – rimarcano anche i consiglieri Stefano Tunis e Peru– nel frattempo il mondo è cambiato, come sono cambiati il clima e i flussi turistici. Prevedere lo smontaggio dei chioschi, inoltre, non fa bene all’ambiente (utilizzo di mezzi pesanti in aree di grande pregio e produzione di rifiuti da smaltire) e determina un abbassamento della qualità dei servizi».
Nella mozione, i consigliere chiedono alla Giunta uno sforzo per consentire un allungamento della stagione turistica.











